Onorevole Francesco D’Uva (M5S), a cominciare da Confindustria non mancano le critiche al Governo sulle misure anti-Covid e per il rilancio del Paese. Come giudica queste critiche e le risposte all’emergenza dell’Esecutivo?
“Sulla crisi sanitaria non dobbiamo abbassare la guardia. La Fase 3 è una conquista da custodire gelosamente. Ci vuole cautela, il pericolo può essere sempre dietro l’angolo. Le nostre sono misure economiche efficaci. Come il sostegno ai commercianti sulle spese di sanificazione, sugli affitti e sulle bollette. Non dimentichiamo che il Parlamento può potenziare ancora le norme. E noi siamo qui per dare il massimo come sempre”.
E sul Recovery Plan annunciato da Conte, qual è la sua valutazione? Manca qualcosa nelle priorità indicate dal premier?
“Avanti su digitalizzazione e sburocratizzazione. E poi è ora di una corposa riforma fiscale, che manca da circa 50 anni. Puntiamo a un fisco finalmente equo ed efficiente. Credo molto nel ‘Piano Italiano’ per impiegare le somme del Recovery Fund. Siamo stati un esempio nell’affrontare la crisi sanitaria, faremo bene anche nella gestione di quella economica. Bisogna investire, come stiamo facendo nella Sanità: dopo anni e anni di tagli, stanziamo 3 miliardi per la salute in generale, aumentiamo del 115% i posti totali in terapia intensiva, mettiamo 1,2 miliardi nell’assistenza territoriale. I nuovi contratti nella Sanità, dall’inizio dell’emergenza, sono circa 24mila”.
Poi c’è la partita Ue sul Recovery Fund. Se il Consiglio d’Europa confermasse il piano della von der Leyen, l’opzione del ricorso al Mes potrebbe considerarsi definitivamente superata?
“Sulla trattativa l’Italia ha stupito tutti. E l’Europa adesso inizia a parlare la lingua della solidarietà. La partita è in corso e spero si chiuda al più presto, ma i passi avanti sono sotto gli occhi di tutti. In confronto il Mes appare limitato e superato. Stupisce l’atteggiamento disfattista di Lega e Fratelli d’Italia: quando si fanno davvero gli interessi degli italiani, come per la votazione sul Recovery Fund al Parlamento europeo, scompaiono. Il loro sovranismo è clamorosamente fake”.
Di Maio è impegnato in una missione all’estero per scongiurare la minaccia di alcuni Paesi, Austria in testa, che si oppongono alla riapertura delle frontiere agli italiani. Siamo alla concorrenza sleale sul turismo contro il nostro Paese?
“Il ministro Di Maio sta facendo un gran lavoro per sbloccare i flussi turistici verso l’Italia. Blacklist e accordi bilaterali a nostro discapito sono inaccettabili. Se continueremo a vedere questi atteggiamenti ci faremo senz’altro sentire in Europa. Intanto Luigi Di Maio ieri ha incontrato il suo omologo francese Le Drian, confermando ancora una volta l’amicizia e la vicinanza tra i nostri due Paesi. Domani sarà in Germania, sabato in Slovenia e martedì in Grecia per confrontarsi con i rispettivi ministri degli Esteri. Sbloccare i flussi turistici significa muovere l’economia. Dare ossigeno ad artigiani, commercianti, albergatori. Il ministro Di Maio sta dando il massimo durante questa emergenza. Quando c’era da fare arrivare tonnellate di mascherine in Italia, lui era in prima linea. Ora lavora sodo per far tornare i turisti stranieri e per rilanciare il Made in Italy. Avercene di ministri come lui”.
Tra le misure più varate col dl Liquidità, ci sono le garanzie pubbliche sui prestiti alle imprese. Ma mentre per Fca sta per incassare 6,3 miliardi di finanziamento garantiti dallo Stato, per molte piccole e medie imprese, l’accesso ai prestiti resta un miraggio.Come se lo spiega?
“La garanzia fino al 100% dello Stato è ossigeno per le piccole e medie imprese, che sono il cuore del nostro tessuto produttivo. I dati ci dicono che i prestiti stanno accelerando, anche se non al ritmo che vorremmo. Il problema, però, non riguarda tutte le banche in modo generalizzato: ce ne sono alcune che hanno evaso il 98% delle pratiche, altre sono molto più indietro. Nel decreto Rilancio abbiamo comunque previsto altri fondi a garanzia per velocizzare le erogazioni. È importante che le banche facciano, bene, la loro parte. Ho personalmente presentato un Ordine del Giorno su questo. Il governo si è impegnato a intensificare i controlli e fare un monitoraggio sulle norme che semplificano le procedure di erogazione dei finanziamenti”.
Intanto impazzano il toto-rimpasto e i retroscena che raccontano di manovre in corso per rimpiazzare il Governo Conte con un Esecutivo di larghe intese per gestire la ricostruzione del Paese…
“Non è il momento dei giochini, mi rifiuto di pensare che mentre diamo il massimo per risollevare il Paese dobbiamo far perdere tempo ai cittadini con le trame di palazzo. Ma ognuno verrà giudicato per le sue azioni. E così questo esecutivo sarà ricordato per misure come l’Ecobonus, con cui diamo la possibilità a chiunque voglia rendere la propria casa più efficiente e sicura, ad esempio cambiando il proprio impianto di riscaldamento, di farlo a costo zero con la detrazione fiscale fino al 110%”.
Durante il lockdown i sondaggi hanno registrato un calo della Lega e una crescita del Governo e dei 5 Stelle che dopo le dimissioni di Di Maio dalla carica di capo politico aspettano la convocazione degli Stati Generali. A quando?
“Le dimissioni di Luigi hanno pesato, e non poco: la sua guida ci ha fatto arrivare fin qui. Ora Vito Crimi sta svolgendo in modo egregio il ruolo di reggente. Si parlerà sicuramente di leadership, ma a partire dai contenuti. Non abbiamo mai ragionato in base ai sondaggi, ma badando alle esigenze reali dei cittadini. Come quelle di chi si è ritrovato in una situazione di fragilità e ora potrà beneficiare del Reddito di Emergenza. Come le necessità degli imprenditori, che sosteniamo anche eliminando l’Irap di giugno. A proposito, penso sia giunto il momento di cancellare del tutto questa tassa e di abbassarle in generale”.
E’ delle ultime ore la notizia della rimozione dell’eurodeputato Ignazio Corrao dalla carica di facilitatore per ragioni disciplinari. La sua collega Lezzi l’ha bollata come una decisione per isolare Di Battista. Celebrare al più presto gli Stati Generali non aiuterebbe ad evitare ulteriori tensioni?
“Mi auguro che gli stati generali del Movimento si svolgano entro l’anno, per avere un momento di confronto e di riflessione che ci permetta di guardare al futuro. Ignazio stesso ha detto che non farà venir meno il suo apporto. E io, conoscendolo, ci credo e ne sono felice”.
L’opposizione, intanto, non ha perso occasione per tornare in piazza a manifestare contro il Governo proprio nel giorno della Festa della Repubblica. Tra assembramenti, mascherine a mezz’asta e insulti al presidente Mattarella partiti dalla massa dei dimostranti.Con questa opposizione pensa che ci siano spazi per il dialogo?
“Sugli insulti a Mattarella penso si sia raggiunto l’apice della meschinità. Quanto a Meloni e compagni, hanno cercato di rendere il 2 giugno un momento divisivo solo per farsi un po’ di pubblicità. Peraltro di cattivo gusto. Berlusconi ha addirittura preso le distanze dopo la brutta figura in piazza. Non penso si siano mostrati compatti come coalizione. Il momento è durissimo e continuerà ad esserlo per altri mesi. Per cui mi sento di fare l’ennesimo appello alle opposizioni: collaboriamo davvero. Ora o mai più”.
A sentire le opposizioni, però, siete voi della maggioranza ad aver ignorato le loro proposte e i loro tentativi di confronto…
“Di preciso, il tentativo di confronto è stato quando hanno chiamato ‘criminale’ l’atteggiamento del premier o quando la piazza del centrodestra gridava ‘Conte vaffanculo’?”.
Lei è anche questore della Camera che ad inizio legislatura ha tagliato i vitalizi degli ex parlamentari. Che effetto le ha fatto vederli ripristinare – salvo poi fare retromarcia – in Calabria?
“Quanto accaduto in Calabria ha avuto dell’incredibile. Una legge pro vitalizi approvata in 90 secondi e rimossa soltanto qualche giorno dopo. E soltanto perché il MoVimento, con Luigi Di Maio in testa, ha acceso i riflettori. Senza di noi non sarebbe bastata un’eternità per cancellare quello scempio. Il ruolo del MoVimento dentro le Istituzioni è questo: vigilare sulle storture della vecchia politica e agire per gli interessi dei cittadini. La nostra presenza dà agli italiani la garanzia che non si torni all’età del privilegio”.