Un altro giorno da ricordare quello di oggi per la Chiesa cattolica, il Vaticano e Papa Francesco. Oggi, infatti, Bergoglio ha abbracciato il Grande Imam dell’Università di Al-Azhar, Ahmad Muhammad al-Tayyib. Parliamo, cioè, del principale ateneo dell’islam sunnita, considerato una sorta di Vaticano dei musulmani.
Un importante passo dunque – l’ennesimo – nell’impegno, in cui sempre ha detto di credere fermamente il Papa, nel dialogo interreligioso e che pone fine all’incidente causato, nel 2006, dalla citazione su Maometto pronunciata da Benedetto XVI all’Università di Ratisbona che aveva di fatto congelato i rapporti con al-Azhar e la Santa Sede. Il pontefice aveva infatti citato un dialogo tra Manuele II Paleologo e un persiano colto, in cui si affermava Maometto ha introdotto solo “cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede”. Il colloquio privato è durato 25 minuti. “Il nostro incontro è il messaggio”, ha detto il Papa accogliendo in Vaticano il Grande Imam al quale ha regalato una copia dell’enciclica Laudato si’ insieme al medaglione della pace, uno dei regali classici del Pontefice agli ospiti, che raffigura un olivo che nasce dalla roccia. Nella sala d’angolo, a conclusione dell’incontro, ha poi avuto luogo un incontro tra l’Imam e il suo seguito di otto uomini, tra di essi l’ambasciatore egiziano presso la Santa Sede, e alcuni esponenti vaticani esperti di Islam, guidati dal cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del pontificio consiglio per il Dialogo interreligioso.
L’incontro, secondo quanto ha riferito padre Federico Lombardi, è stato “molto cordiale”. Il Papa e l’Imam “hanno rilevato il grande significato di questo nuovo incontro nel quadro del dialogo fra la Chiesa cattolica e l’Islam. Poi si sono intrattenuti sul tema del comune impegno delle autorità e dei fedeli delle grandi religioni per la pace nel mondo, il rifiuto della violenza e del terrorismo, la situazione dei cristiani nel contesto dei conflitti e delle tensioni nel Medio Oriente e la loro protezione”.
Non è un mistero per nessuno il fatto che il mondo islamico stia vivendo un vero e proprio scontro interno, d’altronde, provocato dall’ideologia propagata dal sedicente stato islamico (Daesh). “Un’ideologia – come ha detto alla Radio vaticana l’islamologo Samir Khalil Samir, gesuita egiziano – inaudita, inaccettabile e che fa torto allo stesso mondo islamico”. L’incontro di oggi è allora “un passo per riprendere il contatto con uno dei maggiori centri di formazione intellettuale dell’Islam, e quindi per affrontare uno dei temi chiave della crisi del mondo musulmano”.