Tempi duri per Catania. A causa di un devastante rogo, il capoluogo siciliano è senza aeroporto ormai dal 16 luglio e nulla fa presagire che la situazione possa tornare alla normalità entro le prossime ore. Un’emergenza senza fine che sta causando enormi disagi, per giunta nel pieno della stagione turistica, che costano all’isola perdite stimate in almeno “40 milioni di euro al giorno”.
Il rogo all’aeroporto di Catania rischia di mettere in ginocchio l’economia del capoluogo siciliano. Mentre nel Centrodestra volano gli stracci
A rivelarlo è Salvo Politino, presidente Assoesercenti Sicilia, secondo cui “a essere coinvolti in questo disastro non saranno solo i turisti, ma soprattutto l’indotto con le imprese del trasporto, ncc, bus, taxi, la filiera turistica in generale, con particolare riferimento a hotel, b&b, bar, ristoranti, agenzie di viaggio. Il danno riguarda non solo gli arrivi ma anche le partenze”.
Ma i guai non sono finiti qui perché ormai da giorni, a causa delle temperature infernali, in città è andato in crisi anche il sistema elettrico con i blackout che si susseguono uno dopo l’altro. Tutte ragioni per le quali il Codacons ha annunciato che presenterà esposto alla Procura di Catania sulle interruzioni di energia elettrica, legate al caldo, che da giorni interessano la città e chiede al governo di proclamare lo stato di emergenza per la Sicilia. Come se non bastasse, oltre ai danni economici, da giorni va in scena pure uno scontro interno al centrodestra sulle responsabilità dell’accaduto.
Scambio di accuse tra forzisti e meloniani sulle responsabilità politiche del rogo che ha paralizzato lo scalo
“Ormai è evidente che ci sia stata una mancata programmazione e che siano state carenti le verifiche sui programmi infrastrutturali, annunciati e mai realizzati. È passata una settimana e ancora non è chiaro quando ritorneremo alla normalità” ha tuonato il ministro Adolfo Urso.
Parole a cui ha risposto il governatore Renato Schifani (nella foto): “A differenza dei ministri Crosetto e Salvini, che con senso delle istituzioni e spirito di servizio si sono subito adoperati per contribuire alla riapertura dell’aeroporto di Catania, c’è chi, come il ministro Urso, preferisce alimentare sterili polemiche adombrando dubbi su carenze infrastrutturali di un sistema aeroportuale”.
Un botta e risposta tra forzisti e meloniani che non accenna a placarsi mentre le opposizioni chiedono di fare luce sull’accaduto. “I danni materiali e di immagine” per la Sicilia “sono incalcolabili, qualcuno deve rispondere di questo scempio, e per questo attendiamo con ansia l’esito delle indagini in corso. Schifani intanto si muova per mitigare al massimo i disservizi, evitando inutili polemiche con esponenti dei partiti della sua maggioranza e con ministri che non servono a nulla ma che evidenziano solo le enormi crepe all’interno della sua maggioranza” spiegano le deputate regionali M5S, Martina Ardizzone e Stefania Campo.