Casse di pesce e chili di aragoste oppure sesso e denaro. Sembra ricco il menù corruttivo scoperto dalla procura di Lecce e per il quale sono finiti ai domiciliari cinque persone, tra cui l’ex senatore e ex assessore regionale Salvatore Ruggeri.
Oltre a loro sono finiti nei guai anche altri sette indagati. A quest’ultimi inflitte misure cautelari che vanno dall’obbligo di dimora, al divieto di esercitare attività imprenditoriale. Agli undici arrestati, a vario titolo, contestata la corruzione per esercizio della funzione, la falsità ideologica, la corruzione elettorale e il traffico di influenze illecite.
Casse di pesce e sesso, undici arresti in Puglia
Stando a quanto si apprende, l’inchiesta coinvolge in tutto 21 indagati. Tra loro anche il neo sindaco di Scorrano, Mario Pendinelli, per il quale è stato disposto l’obbligo di dimora, e il collega di Otranto, Pierpaolo Cariddi, a cui è stato disposto il divieto di dimora.
Secondo l’accusa, Ruggeri avrebbe versato 16 mila euro in due trance, a procacciatori di voti per far eleggere Pendinelli alle regionali del 2020. E avrebbe anche promesso posti di lavoro. A Otranto, invece, avrebbe esercitato la sua influenza per far passare nel giugno 2020 una pratica che riguardava un lido balneare di sua proprietà.