Dopo un po’ di tempo dedicato esclusivamente alla famiglia, Fantantonio vuole tornare sul rettangolo di gioco. Antonio Cassano non ci ha mai pensato a una pensione anticipata e dopo l’anno sabbatico in cui ha guardato in tv i suoi miti dello sport, Messi, Federer e Valentino Rossi, e pronto a rimettersi in gioco. L’annuncio lo ha dato oggi con un’intervista alla Gazzetta dello Sport.
“Tra due mesi avrò una nuova squadra e devo essere fisicamente pronto. Più passa il tempo e più sono convinto di poter tornare da protagonista. Se non andrà bene smetterò subito, non sono una comparsa”, queste le parole di Cassano a cui nemmeno quest’anno le offerte non erano mancate per tornare in campo già quest’anno. Pescara, Palermo, Crotone, Entella e anche Verona oltre a proposte da Emirati, Cina e America. Tutte rifiutate. Dalle colonne della rosea Cassano si è candidato per aver un’opportunità in serie A con Udinese, Bologna, Sassuolo o, perché no, col Verona se salisse nel massimo campionato. “Sarebbe bello: tifosi fantastici, in 25 mila allo stadio…”. Nessuna chiusura alla serie cadetta però. “In B ci andrei per fare qualcosa di storico come portare l’Entella di Gozzi in A, però mi auguro che ci arrivi già quest’anno. Oppure, in caso di promozione in B, tornerei volentieri a Parma: città bellissima”. Cassano non fa il nome del “suo” Bari. Pretattica? In Puglia sarebbe accolto come Maradona a Napoli.
Un Cassano che, alla soglia dei 35 anni, si è mostrato più maturo. Chiedendo scusa a due persone in particolare. Il primo è Roberto Donadoni: “A Parma ho avuto un grande allenatore: Donadoni. L’ho offeso, gli ho chiesto scusa più volte. Vorrei tornare a lavorare con lui”- Poi scuse a Riccardo Garrone, la cassanata peggiore: “Le offese a Riccardo Garrone non me lo perdonerò mai. Prima della sua morte sono riuscito a chiedergli scusa. E questo mi ha rasserenato, però quello che ho fatto mi pesa ancora”.
Senza rimpianti la carriera del campione di Bari vecchia. Che non è pentito nemmeno di aver rifiutato la Juventus quattro volte. E orgoglioso di aver giocato nella sua squadra del cuore l’Inter, seppur non era un gran periodo né per lui né per la squadra. Il suo periodo migliore lo ha individuato in quello della prima Sampdoria, dal 2007 al 2011. Sui campioni di adesso nemmeno ha dubbi. Senza mezze misure Fantantonio ha bollato come sopravvalutati Pogba, James Rodriguez e Balotelli. I più forti restano sempre Messi, Iniesta e ancora Xavi. Ed ecco il suo 11 ideale: Buffon; Cafu, Sergio Ramos, Nesta, Roberto Carlos; Pirlo, Guti; Zidane, Totti; Cassano, Ronaldo il Fenomeno. Allenati da Prandelli.