Si è trovata la convergenza per risolvere la partita delle partite del nuovo governo giallo-verde. Così si è trovata la convergenza su Fabrizio Palermo come amministratore delegato della Cassa Depositi e Prestiti. Fuori, quindi, Dario Scannapieco che era dato in pole position per guidare la nuova governance. Si tratta di una scelta interna visto che Palermo da quatto anni è il cfo di Cassa. Alla presidenza andrà Massimo Tononi, indicato dalle Fondazioni azioniste di minoranza. Mentre il nuovo direttore generale del Tesoro potrebbe essere Alessandro Rivera.
Il nome è venuto fuori al termine del vertice a quattro di questa mattina a cui hanno partecipato Conte, Di Maio, Tria e Giorgetti. Non c’era Matteo Salvini impegnato a Milano, in via Bellerio, per il congresso del partito che sta vivendo sicuramente una fase delicata per i noti guai causati dalla gestione passata del Carroccio. Inizialmente era trapelata la notizia che i dettagli degli accordi sarebbero stati forniti direttamente dal ministero di via XX settembre in occasione dell’assemblea prevista per il prossimo 24 luglio.
Palermo, nato a Perugia, classe 1971 e laureato in Economia e Commercio all’Università La Sapienza di Roma nel 1994. Una lunga carriera in Fincantieri con vari incarichi. In Cassa Depositi e Prestiti è arrivato nel 2014.
“Un’ottima notizia”, secco il commento di Di Maio sull’intesa raggiunta per la Cassa Depositi e Prestiti. L’accordo raggiunto sarebbe, secondo le prime informazioni raccolte, il frutto di un’intesa più ampia che coinvolte l’intera governance dell’istituto. Di Maio ha anche spiegato che l’intesa di oggi riguarda soltanto la Cdp e non altre partecipate.