Si insedia oggi, alla Camera, la Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di Giulio Regeni, il ricercatore friulano sequestrato, torturato e ucciso in Egitto nel 2016. L’istituzione della Commissione monocamerale, di cui oggi, come primo atto, sarà nominato il presidente, era stata approvata dall’Aula di Montecitorio il 30 aprile scorso. Sarà composta da 20 deputati e avrà il compito di “raccogliere tutti gli elementi utili per l’identificazione dei responsabili della morte di Giulio Regeni nonché delle circostanze del suo assassinio”.
L’organismo dovrà “verificare fatti, atti e condotte commissive e omissive che abbiano costituito o costituiscano ostacolo, ritardo o difficoltà per l’accertamento giurisdizionale delle responsabilità relative alla morte di Giulio Regeni, anche al fine di valutare eventuali iniziative normative per superare, nel caso di specie e per il futuro, simili impedimenti, nonché per incrementare i livelli di protezione delle persone impegnate in progetti di studio e di ricerca all’estero, in funzione di prevenzione dei rischi per la loro sicurezza e incolumità”.
La Commissione, che avrà gli stessi poteri della magistratura, dovrà concludere le proprie indagini entro 12 mesi, con una relazione al Parlamento, ma essa potrà riferire alla Camera “anche nel corso dei propri lavori, ove ne ravvisi la necessità o l’opportunità”.