Il vittimismo della destra di governo non è una novità. E neanche il richiamo a complotti, congiure e macchinazioni oscure. Un tema ricorrente nella narrazione della maggioranza e che in questi giorni è tornato anche per il caso della quasi consulente Maria Rosaria Boccia, che ha portato alle dimissioni del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Un messaggio chiaro in questa direzione lo ha lanciato anche il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, forse il più esplicito finora tra gli esponenti del governo: a suo giudizio Sangiuliano “è stato vittima di un’imboscata”.
Piantedosi difende Sangiuliano: “Vittima di un’imboscata”
Intervenendo ad Avellino, in occasione della conferenza programmatica di Fratelli d’Italia in Campania, il responsabile del Viminale ha fatto riferimento al caso dell’estate, quello che ha portato alle dimissioni del suo collega, titolare della Cultura. Per Piantedosi “è stato un ministro di grande valore”, che ora, “libero da responsabilità di governo, avrà maggiori possibilità di difendere il suo operato e la sua moralità”.
Sangiuliano avrebbe dovuto partecipare, secondo il programma iniziale, all’evento campano di Fratelli d’Italia, ma il suo nome alla fine è stato cancellato. Era stato invitato come ministro, viene spiegato dagli organizzatori. Lui non c’era, quindi, ma Piantedosi lo ha difeso parlando della presunta “imboscata” che avrebbe subito. Parole accolte da un lungo applauso da parte della platea, che sembra credere all’idea di una congiura ai danni dell’ormai ex ministro della Cultura.