Caso Boccia, ora si muove il Comitato per la sicurezza della Camera

L’istruttoria aperta per le riprese fatte dall’influencer alla Camera con gli occhiali da spia. Ma Boccia si difende: "Nulla di illegale".

Caso Boccia, ora si muove il Comitato per la sicurezza della Camera

Rischia di non poter più mettere piede alla Camera la ex (non)collaboratrice del ministro (chissà per quanto ancora) Giuliano Sangiuliano, Maria Rosaria Boccia. Ma non perché la liaison dangereuse tra i due è stata brutalmente e crudelmente interrotta (come confessato dallo stesso Sangiuliano a La Stampa), ma perché sulla sua testa pende il possibile provvedimento di interdizione emesso dal Comitato per la sicurezza della Camera.

L’organo, presieduto dall’on. Sergio Costa (M5S), ha infatti calendarizzato per la prossima settimana una riunione per valutare il caso delle riprese video fatte all’interno di Montecitorio dalla Boccia con gli ormai famosi Ray-ban che registrano immagini e suoni.

Divieto assoluto di riprese

Un’apertura di istruttoria, fanno sapere fonti della Camera, dovuta al fatto che qualsiasi ripresa all’interno del Palazzo, salvo autorizzazioni specifiche o gli spazi concessi alla stampa, è severamente vietata. Per quanto riguarda le sanzioni possibili, le medesime fonti fanno riferimento all’interdizione all’ingresso nel Palazzo.

In realtà il divieto di ripresa è spesso aggirato, aggiungono le fonti, soprattutto dopo l’avvento degli smartphone. Tuttavia, è innegabile che l’influencer più famosa d’Italia abbia agito contro le regole. Anzi, sarebbe da chiedersi come mai nessuno se ne sia accorto fino a oggi, visto che la Boccia per mesi ha tempestato le sue pagine di immagini di sé stessa e del ministro…

Boccia: “Nulla di illegale”

Lei però, sempre dalla sua famigerata pagina Instagram, nega di aver compiuto alcun atto contrario alle regole. Postando l’immagine di un paio di Ray-Ban aggiunge la frase: “Nulla di illegale”. In un’altra pagina sottolinea come per i giornalisti sia normale registrare le telefonate. E, con un vittimismo degno della premier Giorgia Meloni (qualcosa deve aver imparato in questi mesi accanto a “Genny”) aggiunge: “Tutti fanno tutto… Ma per i giornalisti quello che faccio io è sempre raccontato con un taglio distorto”. Il problema è che lei non è giornalista. È influencer, imprenditrice di abiti da sposa. E soprattutto non è consulente del Mic…

Il panico serpeggia tra FdI

Naturalmente la “scoperta” delle registrazioni pirata non fa altro che aumentare l’ansia di tutto Fratelli d’Italia, a partire da Meloni. Fino a oggi, infatti, a ogni dichiarazione di Sangiuliano (e, a cascata della premier) è arrivata una risposta della Boccia a stretto giro di posta, spesso a notte fonda. Documenti, foto e audio che hanno smontato, mattoncino per mattoncino, le “verità” del ministro.

Da qui il panico che serpeggia nell’inner circle della presidente del Consiglio, che ora teme l’archivio della ex (non) consulente… Cosa potrà contenere d’altro? La Boccia può aver registrato anche conversazioni tra parlamentari? Riunioni sensibili…?

Intanto di sicuro c’è che la giovane bazzicava alla Camera già nella scorsa legislatura (come dimostrano alcune storie di Instagram). Secondo fonti del palazzo, sempre grazie ad accrediti temporanei. Forniti da chi? È un altro mistero.