Caso Boccia, nuova rivelazione della ex (non) consigliera: “Sangiuliano ricattato”

Prima intervista dall'inizio dello scandalo, Boccia conferma tutto: viaggi pagati, documenti riservati. E aggiunge: "Il ministro è ricattato"

Caso Boccia, nuova rivelazione della ex (non) consigliera: “Sangiuliano ricattato”

“Ci sono alcune persone che ricattano il ministro per delle agevolazioni che hanno avuto”. Parola di Maria Rosaria Boccia, che ieri è apparsa in una video-intervista su La Stampa. “Io e Sangiuliano ci siamo conosciuti il 5 agosto 2023”, ha raccontato l’imprenditrice che fa tremare il governo Meloni, confermando tutto quanto postato negli ultimi giorni dalla sua pagina Instagram.

Spese di viaggio e documenti riservati

A partire dalla firma sulla nomina (negata e poi ammessa da “Genny”), tanto che, afferma, “lo accompagnavo da consigliera per i grandi eventi”, dice. Circa le trasferte aggiunge: “Ho sempre saputo che pagava il ministero come possono sottolineare ed evidenziare le mail che ho ricevuto dal capo segreteria”.

Ha anche confermato l’accesso a documenti riservati, come quella del 5 giugno 2024, che conteneva “l’alternativa dei due percorsi che gli altri ministri che partecipano al G7 avrebbero dovuto fare” e il programma. E sui suoi viaggi sull’auto di Sangiuliano sottolinea: “Ero sempre con il ministro, non in trasferte brevi ma sempre in trasferte lunghe”. Infine, l’affondo: “Ci sono alcune persone che ricattano il ministro per delle agevolazioni che hanno avuto”.

I post criptici della Boccia: chi è “l’altra”?

Un tema, quello del ricatto, che la Boccia aveva sollevato già in mattinata, quando, criptica, aveva postato: “Durante questa vicenda, ho inizialmente mantenuto il silenzio stampa per rispetto delle istituzioni. Ho scelto di parlare solo quando il vaso delle menzogne era ormai colmo, limitandomi a contestare le falsità per difendere la verità. Oggi – aveva continuato – vengo accusata di essere una ricattatrice, ma in realtà non sono io ad aver creato il ricatto. Sono coloro che occupano i palazzi del potere ad esercitarlo. In questo contesto, il potere ha spinto il ministro alle dimissioni per poi respingerle, all’interno di una strategia cinica volta a tenere in ostaggio la cultura italiana in un momento di visibilità internazionale”.

E ancora: “La stampa mi ha definita in molti modi: influencer, accompagnatrice, sartina, “una che si vuole accreditare”, millantatrice, la Anna Delvey della politica italiana, aspirante collaboratrice, consolatrice, badante, e “un amore culturale”. Ma chi ha davvero fatto gossip: io, lui, o “l’altra persona”, sfruttando un momento strategico per il Paese?”. Frasi poco chiare (chi è “l’altra”?). Ma che a breve assumeranno un senso. Basta aspettare la prossima puntata della soap.