È il giorno di Silvio Berlusconi, protagonista, suo malgrado, della decisione che la Giunta per le immunità e le elezioni dovrà prendere sul suo destino. Inizia oggi, infatti, la discussione sulla possibile decadenza del Cavaliere da senatore, dopo la condanna a quattro anni in Cassazione in merito alla vicenda dei diritti tv di Mediaset. Il nodo da sciogliere resta quello della legge Severino che vieta ai condannati in via definitiva con pene superiori ai due anni di candidarsi alle elezioni. La legge è entrata in vigore il 5 gennaio 2013 e ora i giuristi si interrogano sulla sua retroattività. I reati per cui è stato condannato Berlusconi, infatti, risalgono ad anni precedenti al 2013 e secondo alcuni esperti ed esponenti del Pdl non sarebbe possibile applicarla a reati commessi prima della sua entrata in vigore. Spetterà alla Giunta fare chiarezza, ma il centrodestra è pronto a dare battaglia.
“Chiediamo alla commissione di sfuggire alla logica centro destra-centrosinistra per evitare che la decisione sia politica. Se questo non dovesse succedere, è evidente che i numeri sono a favore della sinistra che vuole la decadenza immediata di Berlusconi”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Angelino Alfano alla Telefonata di Belpietro su Canale5 a proposito della Giunta che si riunirà oggi per decidere sulla decadenza di Berlusconi da senatore. “L’atto della Giunta – ha aggiunto Alfano – ha natura di deliberazione, è qualcosa che lascia margine per la decisione ai singoli componenti. La nostra prima richiesta è quella di ascoltare la relazione di Augello per vedere qual è la strada che chi ha studiato le carte suggerisce agli altri componenti della commissione”. “Abbiamo sempre detto – ha spiegato ancora il vicepremier – che chiediamo un giudizio sulla base del diritto e non della politica di questi anni. Speriamo che la valutazione degli elementi di sinistra all’interno della commissione sarà in base al diritto e non alla politica”.
La crisi di governo nel caso venisse deciso per la decadenza di Silvio Berlusconi da senatore “non è una questione su cui oggi voglio rispondere. Ho già risposto. Se parlassi oggi sarebbe letta come una provocazione da chi vuole far precipitare le cose in Giunta”. “Oggi – ha aggiunto Alfano – a sinistra vedono materializzarsi il sogno della cancellazione per via giudiziaria di un leader che hanno sempre contrastato e vogliono evitare che questo sogno non si avveri”.
“Non si può applicare una legge afflittiva e penale ad una persona che abbia commesso il fatto prima che la legge fosse approvata. La modalità di applicazione della legge – ha spiegato – è errata perchè verrebbe appicata al passato una legge in base ad regola che la nostra Costituzione vieta esplicitamente”.
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