Caso Almasri, oggi la Camera vota la sfiducia a Nordio. Il ministro: “Non sono minimamente preoccupato”

Oggi il voto di sfiducia a Nordio per il caso Almasri. Il Guardasigilli si dice "tranquillissimo". Opposizioni unite, ma Azione si sfila

Caso Almasri, oggi la Camera vota la sfiducia a Nordio. Il ministro: “Non sono minimamente preoccupato”

A un mese esatto dalla discussione davanti a una Camera disertata da tutta la maggioranza e dal governo, arriva oggi in aula il voto sulla mozione di sfiducia al Guardasigilli Carlo Nordio per la vicenda Almasri, il (presunto) criminale ricercato dalla Corte penale internazionale (Cpi) arrestato, rilasciato e riportato con volo di Stato in Libia.

Nordio: “Non sono minimamente preoccupato”

“Non sono minimamente preoccupato”, ha detto il ministro lunedì sera dalla poltrona amica dei “Cinque minuti” di Bruno Vespa, “Abbiamo seguito quello che la legge prevede, cioè il tempo che il ministro della Giustizia deve occupare per studiare le carte che arrivano dalla Corte penale internazionale”, ha spiegato Nordio. “Il ministro della Giustizia in quei casi non è un passacarte, deve dare delle valutazioni”, ha continuato, “Durante questo periodo Almasri è stato liberato”, ha concluso. Non prima di aggiungere di non essersi preso “assolutamente” troppo tempo per la decisione, “tanto è vero che la stessa Corte ha rifatto quel provvedimento cautelare che io stesso avevo trovato abbastanza ambiguo proprio perché era completamente sbagliato”.

Nessun potere decisionale del ministro sugli atti della Cpi

Tuttavia la norma non preveda alcun potere decisionale né discrezionale del ministro sugli atti della Corte Penale internazionale. Come aveva ricordato il vice-capogruppo di Alleanza Verdi-Sinistra durante la discussione, il 25 febbraio scorso, Marco Grimaldi, in aula: “Non esiste nessuna discrezionalità da parte del ministro riguardo al mandato di cattura della Corte penale internazionale: il ministro Nordio ha sostenuto molte falsità e con il suo silenzio ha fatto scarcerare il torturatore libico Almasri, perché i diritti umani vengono dopo il petrolio per il governo Meloni. Questa è l’unica verità di questa brutta vicenda”.

L’Italia rischia il deferimento

Per la mancata consegna di Almasri ai giudici de L’Aia, Il 21 febbraio scorso il procuratore della Corte penale internazionale, Karim Khan, aveva richiesto alla Camera preliminare della Corte di emettere una formale decisione di inadempimento dell’Italia del suo dovere di cooperazione con la Cpi. Tale decisione potrebbe implicare il deferimento dell’Italia all’Assemblea degli Stati che aderiscono alla Cpi o al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

Opposizioni unite, solo Azione si sfila

A sottoscrivere il documento di sfiducia Pd, M5S, Avs, Iv e Più Europa, in pratica da tutta l’opposizione, chiamata a dare un segnale di unità rispetto al governo. Unità che però è già stata minata da Azione, che ha annunciato l’uscita dall’aula. “Abbiamo criticato duramente l’operato di Nordio – ha spiegato il capogruppo Matteo Richetti – con le altre opposizioni, denunciando la totale mancanza di trasparenza sul caso Almasri. Ma al contempo abbiamo sempre detto che presentare mozioni di sfiducia è il più grande regalo alla maggioranza che si possa fare, come dimostra il caso Santanchè”. Di qui la scelta di non partecipare.