Una spaccatura nella maggioranza di centrodestra ha portato alla bocciatura della mozione contro le carriere alias nelle scuole lombarde, che ieri, dopo due rinvii è approdata nell’aula del consiglio regionale. Per passare, la mozione, presentata da Giacomo Zamperini (Fratelli d’Italia), doveva essere votata dalla maggioranza assoluta. Ieri in aula erano presenti 73 consiglieri (in totale sono 80) e pertanto sarebbero stati necessari 37 voti a favore.
Il Pirellone boccia il testo dei meloniani. Pizzighini (M5S): “Una figuraccia”.
La votazione ha registrato, invece, 35 voti a favore, 33 contrari, 4 astenuti. Che il fronte del centrodestra si fosse incrinato, lo si è capito quando l’assessora all’istruzione Simona Tironi (Forza Italia) ha lasciato ai consiglieri del suo partito libertà di voto, sottolineando che c’erano punti condivisibili nel testo, ma anche passaggi “che toccavano la sensibilità di ognuno”. A votare contro la mozione anche il forzista ed ex assessore regionale alla Sanità Giulio Gallera e i 4 consiglieri della Lista Moratti. Una frattura che, inevitabilmente, avrà delle ripercussioni.
L’atto mirava a vietare l’uso in classe di un nome consono all’identità di genere dello studente
E non a caso la bocciatura della mozione è stata festeggiata dalle opposizioni, da subito critiche nei confronti dell’iniziativa di Fratelli d’Italia. “È una soddisfazione incredibile per noi che l’abbiamo contrastata in aula ma soprattutto per la libertà e l’autodeterminazione di tutte e tutti”, il commento dei consiglieri di Patto Civico, Michela Palestra e Luca Paladini.
“A quella parte della maggioranza che ha presentato senza alcuna vergogna questa mozione, con emozione e immensa gioia, dico di arrendersi, farsene una ragione, i giovani sono più avanti di loro e hanno già vinto”, le parole della consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Paola Pizzighini. A questo punto possiamo pensare che, dopo il terzo tentativo, difficilmente qualcuno in maggioranza si azzarderà a ripresentare lo stesso atto.