Carolina Marconi, dal tumore all’adozione negata: la battaglia della showgirl e l’impegno per la raccolta firme per sollecitare l’istituzione di una legge sul diritto all’oblio oncologico in Italia.
Carolina Marconi, dal tumore all’adozione negata
La showgirl Carolina Marconi ha condiviso un post su Instagram denunciando di non poter per adottare un bambino “nonostante io sia guarita e stia bene”. Nel momento in cui la donna ha spiegato per quale motivo la possibilità le sia stata negata, ha lanciato quello che è diventato lo slogan di una potente campagna nata sui social e che recita: “Noi non siamo il nostro tumore”.
L’intento consiste nel cambiare le regole che influenzano la prassi per adottare un bambino.
In particolare, l’ex attrice e showgirl ha spiegato: “L’anno scorso mi è stato diagnosticato un tumore al seno. Ma ora sto bene, sono guarita, il mio sogno è adottare un bambino. Scopro che non posso. Non esiste, non è giusto!”.
Inoltre, Carolina Marconi ha anche chiesto di firmare l’appello per il “diritto all’oblio dei pazienti oncologici”.
Adozione ed ex pazienti oncologici: perché non viene rilasciata l’idoneità
Per quanto riguarda gli ex pazienti oncologici, non esiste una regola che vieti loro di adottare un bambino. Per intraprendere il percorso, tuttavia, è necessario che una coppia chieda l’idoneità all’adozione al Tribunale dei minori della propria città. Tra i requisiti richiesti, viene sollecitata anche una certificazione che attesti lo stato di salute degli ipotetici futuri genitori del bambino. La misura viene considerata necessaria per impedire ai minori che hanno già dovuto affrontare il trauma dell’abbandono di dover vivere nuovi dolori.
La battaglia della showgirl Carolina Marconi: la legge sul diritto all’oblio oncologico in Italia
A proposito del mancato riconoscimento dell’idoneità, nella giornata di mercoledì 30 marzo 2022, Carolina Marconi ha postato il seguente messaggio su Instagram: “Io e Ale avevamo pensato di adottare un bimbo viste le tante difficoltà. Ci stiamo facendo seguire da un avvocato. Purtroppo non sono idonea a intraprendere un’adozione perché ho avuto un tumore, anche se sono guarita. Più di 900 mila persone in Italia non possono essere libere di guardare il futuro senza convivere con l’ombra della malattia. Per questo è molto difficile adottare un bambino, ottenere un mutuo, farsi assumere. Una vera e propria discriminazione”.
La showgirl venezuelana naturalizzata italiana, quindi, ha denunciato l’assenza di una legge sul diritto all’oblio oncologico in Italia, asserendo: “Ci sono Paesi come la Francia, Olanda, Lussemburgo, Portogallo e Belgio che hanno aderito al riconoscimento del Diritto all’oblio oncologico con l’obiettivo di ottenere una legge che tuteli le persone che hanno avuto una neoplasia”.
Pertanto, l’ex attrice ha rivolto un appello sui social chiedendo di sostenere la raccolta firme della Fondazione Aiom per chiedere l’approvazione di una legge adeguata. Sinora, la raccolta ha superato le 52 mila firme e si pone come obiettivo quello di raggiungere le 100 mila.