Nulla di nuovo, verrebbe da dire. D’altronde già da qualche settimana era stato denunciato l’ormai consueto caro voli natalizio per gli aerei verso le isole. Ma con l’avvicinarsi delle feste i prezzi dei biglietti continuano a salire, soprattutto per le tariffe verso Sicilia e Sardegna, con alcune tratte che hanno superato i 500 euro a passeggero in classe economica.
L’ultimo allarme viene lanciato da Assoutenti, che definisce i rincari come un vero e proprio “salasso” per le famiglie che vogliono viaggiare durante le festività, magari per tornare a casa. Anche il Codacons chiede un intervento urgente da parte dell’Antitrust, considerando i risultati praticamente nulli dei recenti tavoli aperti al Mimit.
Il caro voli per Natale
I prezzi sono già folli, ormai. Per esempio per andare in Sicilia durante le festività, con partenza il 23 dicembre e ritorno il 7 gennaio (prendiamo come date quelle di chiusura di tante scuole, per esempio), la spesa tra andata e ritorno è di 521 euro da Bologna a Palermo, di 465 se si va a Catania. Discorso simile da Torino: 446 euro per Catania. Da Pisa a Catania ci vogliono 441 euro, da Verona a Palermo 439 euro.
Anche i voli da Genova a Catania e da Milano a Palermo richiedono circa 400 euro a passeggero, ma in alcuni casi – cambiando compagnia e orari – si può arrivare addirittura a 700 euro. Alti anche i prezzi per la Sardegna: da Pisa a Cagliari la spesa minima è di 395 euro. Partendo da Bologna diventano 381, da Venezia 345 e da Torino 297.
E parliamo, è utile ricordarlo, di costi che non considerano le tariffe aggiuntive, per esempio per imbarcare anche un bagaglio a mano (non parliamo di quello in stiva) o per scegliere il posto. Come sottolinea Furio Truzzi, presidente di Assoutenti, “spostarsi in Italia durante le festività è sempre più un salasso che svuota le tasche dei cittadini”. Mentre il Codacons parla di “speculazioni” che l’Antitrust dovrebbe “contrastare”.