Ennesimo tavolo ieri sul trasporto aereo al ministero delle Imprese e del made in Italy. Il ministro Adolfo Urso e il viceministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Galeazzo Bignami, hanno incontrato le associazioni del settore e i rappresentanti delle compagnie aeree operanti in Italia.
Ennesimo tavolo ed ennesimo fiasco sul trasporto aereo al ministero delle Imprese e del made in Italy
Nei giorni scorsi le associazioni dei consumatori hanno denunciato rincari enormi dei voli di Natale per le Isole, con punte del 78% rispetto all’inizio di novembre, secondo un’analisi del Codacos. Ma all’ennesimo tavolo è corrisposto l’ennesimo flop. Con il decreto Asset “l’Autorità può intervenire a fronte di un aumento dei prezzi anomalo, soprattutto per le isole, cioè per le località in cui il cittadino non ha un’alternativa di mercato all’aereo. La recente indagine che l’Antitrust ha attivato in questo campo penso possa essere di insegnamento affinché vi sia più ragionevolezza sul costo e sulle tariffe aeree soprattutto in vista delle festività natalizie”, ha detto Urso.
Per abbassare i prezzi dei voli Ryanair chiede una forte riduzione dei costi che pesano sulle compagnie
Pronta la replica di Ryanair. “L’Italia non ha un problema di tariffe, ma ha un problema di capienza, di mancanza di posti. Per garantire tariffe basse in Italia serve ridurre i costi che ci sono per le compagnie aeree ma questo purtroppo non sta avvenendo. L’Italia non è competitiva. Il governo deve rendersi conto di questo. Non c’entra l’algoritmo, è roba senza senso, si sta abbaiando alla cosa sbagliata”, ha detto il direttore commerciale di Ryanair, Jason McGuinness, in un colloquio con l’Ansa, sollecitando quindi il governo ad “abolire” l’addizionale comunale sui diritti d’imbarco.
“Purtroppo il tavolo al Mimit non servirà a risolvere il problema sul caro voli di Natale”, ha affermato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori. “Nemmeno la nuova normativa appena varata ci salverà dal caro voli per le prossime vacanze natalizie – aggiunge – il decreto Asset per ora ha partorito solo l’apertura di un’indagine conoscitiva dell’Antitrust il cui termine di chiusura è stato fissato per il 31 dicembre 2024 e non come auspicavamo e avevamo chiesto in un esposto l’avvio di un’istruttoria. Insomma, non solo non ci salveremo dal caro voli per il prossimo Natale ma nemmeno per quello del 2024. Urge una modifica della legge 9 ottobre 2023, n. 136, che sia ancora più restrittiva e che consideri una pratica commerciale scorretta modificare il prezzo a seconda della profilazione web dell’utente, sempre, senza se e senza ma”, ha concluso Dona.