La legge di bilancio non c’è ma, a quanto pare, già arriva il richiamo europeo. Secondo quanto riferisce Repubblica, tra oggi pomeriggio e domani mattina arriverà la lettera di richiamo sulla manovra firmata dalla Commissione europea. “Una richiesta di informazioni – si legge sul quotidiano – sulle falle della legge di bilancio che implicitamente suggerirà le modifiche richieste al governo per chiudere la partita sui conti: le eccessive coperture una tantum che non garantiscono la tenuta del bilancio e lo sconto sul deficit per circostanze eccezionali che per Bruxelles il governo ha quantificato in modo troppo generoso”.
Insomma, una bocciatura su tutti i fronti. Per quanto riguarda migranti e sisma, pare che la Commissione voglia riconoscere l’aumento delle spese sui migranti per il prossimo anno rispetto al 2016, mentre sul sisma accetta di scorporare dal deficit la ricostruzione delle zone colpite il 24 agosto ma non il piano per mettere in sicurezza tutte le zone a rischio catastrofe del Paese. Questo impongono le norme Ue, modificabili solo con il consenso di tutti i Governi. Con la conseguenza che la Commissione non approva il deficit 2017 al 2,3% previsto dalla finanziaria. Chiede che venga limato di un decimale. Uno sforzo di appena 1,6 miliardi quello richiesto da Bruxelles che lo scorso anno ha concesso all’Italia 19 miliardi di flessibilità e quest’anno già forzando le regole sarebbe pronta a dare altri 15 miliardi di bonus sul risanamento.
Peraltro, a quanto pare la lettera dell’Europa non arriverà soltanto all’Italia, ma – dal contenuto simile – la riceveranno anche i Governi di Francia, Olanda, Belgio, Spagna e Portogallo. Ma il caso italiano preoccupa particolarmente Bruxelles, dove ieri hanno letto l’intervista, rilasciata sempre a Repubblica, di Pier Carlo Padoan con un certo disappunto. In quell’intervista, il ministro dell’Economia: “Se l’Unione europea boccia la manovra, rischia la sua fine”.