Si stringe il cerchio attorno alla Commissione europea. Bruxelles ha una manciata di settimane davanti per mettere nero su bianco le sue proposte per calmierare i prezzi del gas.
Bruxelles è in ritardo e le misure contro il caro-bollette energetiche, se tutto va bene, arriveranno solo il prossimo mese
Mai come oggi l’Europa appare spaccata in due sul dossier energia tra i falchi del Nord (Germania e Olanda in testa), tornati alla ribalta dopo la crisi del Covid, fermi sul no al price cap al gas, e i Paesi, Italia e Francia in prima fila, che pretendono una solidarietà europea, a partire da un tetto al prezzo del gas.
“Smettiamola di dire che l’Europa è in ritardo. Stiamo lavorando senza sosta per avere l’energia necessaria per l’inverno. Abbiamo iniziato a lavorare quando sul tavolo non c’era nulla”, ha detto il portavoce della Commissione Ue, Eric Mamer, rispondendo ad una domanda al briefing quotidiano e sottolineando come in pochi, qualche mese fa, avrebbero scommesso sul fatto che l’Ue raggiungesse il 90% degli stock di gas.
Ma di fatto Bruxelles è in ritardo e le misure se tutto va bene arriveranno solo il prossimo mese. Tra oggi e domani si terrà un nuovo vertice a Praga tra i ministri Ue dell’energia. Poi sul tavolo dei leader europei del 20 e del 21 ottobre dovrebbero planare le proposte di Bruxelles.
Ma un alto funzionario europeo ha spiegato che l’intesa sulla proposta legislativa della Commissione verrà finalizzata solo a novembre, quando sarà convocato un nuovo Consiglio Affari Energia straordinario. Prima di allora, dopo il vertice dei capi di Stato, ci sarà una nuova riunione dei ministri competenti il 25 ottobre.
Von der Leyen: “Noi come Commissione entro le prossime due settimane arriveremo a una proposta per calmierare i prezzi dell’energia e dell’elettricità”
“Noi come Commissione entro le prossime due settimane arriveremo a una proposta per calmierare i prezzi dell’energia e dell’elettricità. L’obiettivo è ridurre i prezzi a un certo livello senza mettere in pericolo la sicurezza dell’approvvigionamento”, ha detto la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen.
I temi sui quali sarà più facile trovare un’intesa sono quelli degli acquisti comuni di gas, del decoupling dei prezzi del gas dall’elettricità e di un price cap sul gas usato per generare elettricità. Più complicato il discorso sul tetto al prezzo del gas tout court. In una proposta messa nero su bianco Italia, Grecia, Polonia e Belgio hanno avanzato la proposta di un price cap flessibile o dinamico che spenga a monte l’ascesa incontrollata del prezzo sul gas alla Borsa di Amsterdam.
Doccia gelata, poi, sulla possibilità di emettere debito comune Ue per rispondere alla crisi energetica che zavorra famiglie e imprese. La Germania starebbe considerando l’idea, scrive la Bloomberg citando fonti vicine al Governo tedesco, secondo cui il dietro-front del cancelliere Olaf Scholz arriverebbe dopo le critiche per il piano di aiuti tedesco da 200 miliardi euro e sarebbe condizionato al fatto che i fondi siano sborsati sotto forma di prestito, e non sovvenzioni. Ma in tarda serata arriva la smentita da parte del governo tedesco. “Tali piani non sono noti nel governo”, ha detto una fonte governativa di Berlino a Reuters.