Aveva fretta il ministro Francesco Lollobrigida di portare a casa la legge che vieta la produzione e la commercializzazione della carne coltivata. Così tanta fretta che ha violato il diritto europeo. Al punto che la Commissione europea ha comunicato all’Italia la chiusura anticipata della procedura di notifica del disegno di legge sulla Carne coltivata “perché il testo è stato adottato” dal Paese membro “prima della fine del periodo di sospensione” previsto da una direttiva Ue 1535 del 2015.
Il ministro Lollobrigida capisce fischi per fiaschi sulla carne coltivata ed esulta per la decisione della Commissione Ue
Nella comunicazione della direzione generale per il mercato unico della Commissione si invita l’Italia pertanto “a informarla del seguito dato” all’iniziativa intrapresa “anche alla luce della giurisprudenza pertinente della Corte di giustizia”. La norma violata cui fa riferimento la Commissione è l’articolo 6 della direttiva Ue 2015/1535, che impone di sottoporre un disegno di legge considerato non in linea con il mercato unico europeo, agli Stati membri, attraverso la procedura Tris, prima della sua approvazione. Secondo il cognato d’Italia però non c’è alcun problema.
Non ci sarà nessuna procedura d’infrazione né richiesta all’Italia da parte della Ue di abrogare la legge. “è stata chiusa la procedura Tris avviata a seguito della notifica della legge sulla coltivata. La chiusura comporta che sia stato definitivamente accertato, da parte della Commissione europea, la compatibilità della legge con i principi del diritto dell’Unione europea in tema di mercato interno”, ha detto Lollobrigida. Diversamente, ha aggiunto, “la Commissione avrebbe proceduto a contestare le disposizioni”.
M5S: “Un maldestro tentativo di nascondere comportamenti sprezzanti di ogni regola e corretta comunicazione”
“Ieri avevamo denunciato la figuraccia del governo Meloni in seguito alla chiusura della procedura di notifica Tris da parte della Commissione Europea sulla legge voluta da Lollobrigida che vieta la Carne coltivata. Il ministro aveva provato a sostenere che la decisione significava che la UE non ravvisava contraddizioni con le norme comunitarie. Un maldestro tentativo di nascondere comportamenti sprezzanti di ogni regola e corretta comunicazione” scrivono in una nota i parlamentari M5S in Commissione Agricoltura Sabrina Licheri, Gisella Naturale, Luigi Nave, Alessandro Caramiello, Susanna Cherchi e Sergio Costa.
“Oggi – aggiungono i deputati e senatori del Movimento -, la Commissione ha apertamente sbugiardato i Cognati d’Italia, dichiarando che la chiusura della procedura di notifica è stata effettuata per motivi procedurali, non essendo stati rispettati i tempi in cui avrebbe potuto essere data una risposta, in base alla direttiva Tris. Questo significa che, al contrario di quanto sostiene Lollobrigida, nulla è a posto. Il nostro Paese resta a rischio di infrazione con le relative sanzioni ai danni di tutti i cittadini. In pratica, l’Unione Europea ci dà ragione e smaschera le bugie del governo”.