Caricabatterie universale: l’Unione Europea ha deciso che ci sarà un unico dispositivo per tutti gli strumenti elettronici. L’annuncio è arrivato dalla commissione per il Mercato interno del Parlamento europeo.
Caricabatterie universale per telefono, tablet e fotocamere: cos’è
Presto verrà utilizzato un caricabatterie universale per tutti i dispositivi elettronici. Si tratta di un dispositivo con porta USB-C che possa funzionare con Android ma anche iPhone e soprattutto possa essere lo stesso per smartphone, tablet e fotocamere. Non solo perché il nuovo caricabatterie verrebbe utilizzato anche per cuffie, altoparlanti, console ecc. Insomma, proprio per tutti i dispositivi elettronici. Tuttavia, il nuovo caricabatterie riguarderà solo i dispositivi che utilizzano caricabatterie cablati, non wireless. Un portavoce della Commissione UE ha confermato che secondo la proposta, la porta USB-C sarà obbligatoria solo per i dispositivi che si ricaricano tramite cavo.
L’obiettivo è di ridurre lo spreco e i rifiuti elettronici. Nell’UE nell’ultimo anno sono stati venduti circa 420 milioni di smartphone o altri dispositivi portatili. Insomma, sono troppi. Secondo il Parlamento Europeo “i caricatori smaltiti e non utilizzati rappresentino circa 11mila tonnellate di rifiuti elettronici all’anno”.
Quando arriva? Accordo trovato
Entro l’autunno 2024, l’USB-C diventerà, dunque, la porta di ricarica comune per tutti i dispositivi mobili in Ue. Ad aprile 2022, con 43 voti a favore e 2 contrari la commissione Mercato interno dell’Eurocamera ha dato l’ok alla proposta legislativa che prevede che i consumatori europei non abbiano più bisogno di un caricatore nuovo ogni volta che acquistano un device.
Il 7 giugno 2022 il Parlamento europeo ha reso noto che “Entro l’autunno 2024, l’USB Type-C diventerà la porta di ricarica comune per tutti i telefoni cellulari, tablet e fotocamere nell’UE”. Inoltre, ha aggiunto il commissario europeo per il Mercato interno che “Inizieremo ad applicare le regole tra 24 mesi, lasciamo alle società due anni, sono più che sufficienti, ma le incoraggiamo ad adeguarsi prima. A buon intenditore poche parole”.