di Gaetano Pedullà
Santa Consulta, pensaci Tu! Chi legge abitualmente questo giornale sa bene che qui piacciono le notizie di prima mano e le inchieste. Dunque la politica non è al centro dei nostri pensieri, così come non lo è più da tempo per la stragrande maggioranza degli italiani. Oggi però anche per noi il tema del giorno è la decisone attesa dalla Corte Costituzionale: una solenne bocciatura del Porcellum. Sempre che la Corte non ci faccia qualche scherzo, rinviando una decisione sacrosanta, da oggi potrebbe sparire una delle più grosse truffe mai fatte da Paese democratico ai suoi cittadini-elettori. Se la Consulta giudicherà illegittimo questo sistema che ha permesso ai partiti di farcire le istituzioni di incapaci e fedelissimi (o presunti tali), faremo un passo avanti verso quella riforma elettorale indispensabile per tornare a essere protagonisti e non sudditi dello Stato. E la politica, come al solito incapace di riparare ai propri errori, per una volta dovrà ringraziare una magistratura. Il Porcellum ha contribuito a spezzare ogni legame tra rappresentati e rappresentanti, tra i cittadini e propri parlamentari, facendo della politica qualcosa di ancora più distante, incontrollabile e incontrollato. Archiviamo quindi senza rimpianto un modello che ha permesso a grandissimi leccacu… di diventare parlamentari senza avere di proprio neppure un voto, fregandosene del territorio in cui sono stati eletti. Augurandoci che la Corte non rinvii o peggio non decida su questo obbrobrio, adesso non va fatto l’errore di sottovalutare l’urgenza della nuova legge elettorale. La materia – si dirà – è repellente e meno urgente delle tante emergenze di questo Paese. Ma non è così. Constatate l’inefficacia delle nostre larghe intese, solo una nuova maggioranza più stabile e legittimata può provare a cambiare profondamente il Paese. Diversamente accontentiamoci delle piccole manutenzioni con il cacciavite. Non lamentiamoci però se così non si va lontano.