Cappato ora ci crede. “Con l’asse giallorosso la sfida è aperta”

Il candidato alle Suppletive in Brianza, Marco Cappato: "Mobilitiamo gli elettori con il dibattito".

Cappato ora ci crede. “Con l’asse giallorosso la sfida è aperta”

Per le elezioni suppletive al Senato nel collegio di Monza e Brianza il nome di Marco Cappato incassa l’appoggio anche del Movimento Cinque Stelle con Giuseppe Conte che si aggiunge al Partito democratico di Elly Schlein, ad Azione di Carlo Calenda e a Sinistra Italiana di Nicola Fratoianni.

Cappato, con con quale spirito ha ascoltato le parole con cui Conte ha annunciato l’appoggio del Movimento 5 Stelle alla sua candidatura?
“Sono felice. Perché sembrava più difficile ottenere questo risultato. Io lo vedevo possibile non tanto per i perimetri degli schieramenti o delle coalizioni ma per elementi di metodo nel fare politica che sono alla base della mia storia e che credo che possano essere in sintonia con molte delle ragioni fondanti dello stesso Movimento 5 Stelle. Poi sulla realizzazione e sul merito delle questioni ci siamo trovati molte volte con differenze anche aspre, ma io sono 14 anni che faccio lotta politica con gli strumenti della partecipazione popolare, dai referendum alle leggi di iniziativa popolare”.

In altre parole, un elemento di convergenza con il Movimento 5 Stelle?
“Per la partecipazione democratica, ai tavoli abbiamo trovato spesso militanti e dirigenti M5S. Eravamo con Chiara Appendino quando abbiamo depositato la legge di iniziativa popolare per la legge regionale in Piemonte sulla morte volontaria”.

Si aspettava l’appoggio del Partito democratico o aveva perso le speranze? Crede che i dem la possano appoggiare compatto nonostante le critiche interne dal fronte dei cattolici?
“Basta confrontarsi sui temi e sugli obbiettivi. Mi sembra che le più grandi sofferenze nel Partito democratico siano sul “come” si è scelto di convergere sul mio nome e io non entro nella loro discussione. Nel merito, anche con i cattolici: discutiamone. Penso che i cattolici italiani siano per la stragrande maggioranza persone che dal divorzio in poi hanno dimostrato di sapere valorizzare la libertà delle persone. Se si parla si riesce a trovare un terreno di lavoro comune. Se ci si limita alle etichette diventa più difficile”.

Dovrà vedersela contro Galliani nello storico feudo di Berlusconi. Aspettative?
“Agli elettori bisogna prospettare delle azioni. Il vero problema delle elezioni suppletive è il tasso di astensionismo. Io vorrei mobilitare le persone con il dibattito”.

Però Galliani viene dato per favorito e vincitore senza troppi problemi. Che ne pensa?
“Con lo stesso realismo si diceva ‘figurati se Calenda, Schlein e Conte appoggeranno lo stesso candidato’. Io penso che l’elemento che ha reso questo possibile potrà convincere anche gli elettori”.

Qualcuno dice: “Cappato non può rappresentare un territorio a cui non appartiene”. Come risponde?
“Ho passato la prima metà della mia vita a Vedano al Lambro. Un pezzo della mia famiglia è lì – abito ad appena 15 chilometri -. Io sono radicato e connesso con il territorio. Quello che è vero è che non ho fatto parte del ceto politico locale”.

Un proposta da portare urgentemente in Parlamento?
“Spostare le tasse dal lavoro alle emissioni di Co2 e al consumo di risorse ambientali. È un appello di 27 Premi Nobel di qualche anno fa. Spostare tasse dal lavoro povero al consumo di risorse ambientale può centrare due obiettivi: la drastica riduzione del CO2 (e quindi la difesa degli ecosistemi) dall’altra la difesa della coesione sociale in un momento in cui è sotto pressione per la robotica, l’automazione, l’intelligenza artificiale. Altrimenti la destra rischia di fare il pieno di voti proprio su questo, fingendo che la lotta ai cambiamenti climatici sia una roba da radical chic mentre invece colpisce le persone nelle periferie e devasta le popolazioni più povere”.

In poche parole: qual è il programma con cui si candida per entrare in Parlamento?
“La prima motivazione è portare le mie battaglie dentro il Parlamento. Più che promesse presento una storia fatta di azioni, dopodiché sto preparando proposte più specifiche, anche questioni sul territorio come la follia di volere allungare la Pedemontana, nuova infrastruttura di trasporto su gomma quando in Brianza è assolutamente assente il trasporto pubblico trasversale da est a ovest”.

E che altro?
“La Brianza è la seconda provincia italiana per consumo di suolo dopo Napoli. È chiaro che su questi temi ho solo da imparare da chi si è mobilitato su queste questioni quindi mi metterò a disposizione di coloro – comitati e associazioni – che stanno lavorando su questo fronte. Ovviamente, tra le priorità c’è anche la difesa della sanità pubblica”.