Solito richiamo al complottismo, qualche solo minima ammissione di disagi e la negazione di una situazione che per il trasporto ferroviario italiano resta critica. Il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, nella sua informativa alla Camera sui disservizi degli ultimi mesi sulla rete ferroviaria non sembra volersi prendere le responsabilità dei problemi che hanno colpito i viaggiatori.
Salvini fa un lungo elenco dei problemi registrati negli ultimi tempi e punta tutto sulla retorica, un po’ vittimista: “Un grande Paese come l’Italia non si fa e non si farà mai intimidire, lo dico perché da anni la rete ferroviaria è oggetto di attacchi. Abbiamo un quadro di esplosioni, incendi dolosi, incidenti, problemi elettrici. Problemi che, dopo le denunce e gli esposti, non si sono più verificati. Un’escalation preoccupante che non abbiamo mai voluto sottolineare per senso di responsabilità, in attesa di raccogliere informazioni più precise”.
Cosa ha detto Salvini durante l’informativa alla Camera sui disagi del trasporto ferroviario
Salvini ha fatto una promessa ai viaggiatori: “Facciamo e faremo di tutto per garantire trasporti sempre più efficienti, sicuri e all’altezza di un grande Paese come l’Italia”. I disagi, invece, sarebbero normali, “possono sempre accadere”. E l’unica cosa da fare è “scusarsi come giustamente ha fatto Ferrovie dello Stato”. La garanzia offerta da Salvini è che “l’Italia non si fa e non si farà mai intimidire”.
Richiamando anche l’esposto presentato da Ferrovie, Salvini ricorda che ci sono più di 1200 cantieri aperti su tutta la rete, tra 700 nuove opere e le altre in manutenzione: operazioni “indispensabili per raggiungere gli obiettivi del Pnrr”. Cantieri che “possono avere ricadute sulla circolazione”. E intanto viaggiano oltre 9mila treni al giorno, “mai così tanti in passato”.
Un capitolo del suo intervento il ministro lo dedica ai ritardi, ricordando che in Germania sono “più del 35% dei treni viaggia in ritardo”, mentre i treni ad Alta velocità (ma nel suo computo non include altri treni) in Italia hanno una puntualità vicina al 75%.
Poi un attacco all’opposizione: “Negli ultimi anni i risultati peggiori in termini di puntualità si riferiscono all’anno 2018, con il 68% di puntualità, e poi al 2020 con il 70%. Meno treni e meno cantieri ma più ritardi”. Salvini chiama così in causa anche il 2018, anno in cui il ministero era guidato però dai 5 Stelle ma in un governo proprio con la sua Lega, di cui lui era vicepresidente del Consiglio.