Caos treni, l’esposto inutile di Salvini. Disservizi e ritardi proseguono

Ritardi anche dopo l’esposto: Salvini nega guasti, ma i disservizi continuano a colpire i pendolari in tutta Italia

Caos treni, l’esposto inutile di Salvini. Disservizi e ritardi proseguono

“Dopo l’esposto non ci sono stati più guasti”. Matteo Salvini, con la sicurezza di chi sa di parlare a un pubblico distratto, ha tentato di chiudere il caso dei disservizi ferroviari con una frase che vorrebbe essere risolutiva. Ma è sufficiente guardare i fatti per smentire questa affermazione. Una realtà implacabile, fatta di guasti che continuano a manifestarsi in tutta Italia, mette a nudo la distanza tra le dichiarazioni del ministro e ciò che accade sui binari.

Ferrovie dello Stato ha presentato un esposto alla questura di Roma ipotizzando un disegno doloso dietro alcuni episodi ritenuti “altamente sospetti”. Un lucchetto da bicicletta appeso ai cavi elettrici a Montagnana, in provincia di Padova, e un tentativo di accesso non autorizzato a una cabina elettrica alla stazione Aurelia di Roma sono stati descritti come segnali di un presunto sabotaggio. Ma la verità è che i guasti ferroviari non si sono fermati affatto.

I guasti non si fermano dopo l’esposto

Il 16 gennaio, un guasto alla linea aerea tra Latina e Sezze ha causato ritardi significativi, con centinaia di passeggeri rimasti bloccati. Il giorno successivo, il sistema di segnalamento sulla linea NapoliCaserta è andato in tilt, paralizzando il traffico ferroviario. Il 19 gennaio, la stazione di Roma Termini, principale snodo ferroviario del Paese, è stata colpita da un guasto tecnico che ha interrotto il servizio. E questo è solo l’inizio.

I disservizi continuano a presentarsi in modo sistematico. Il 22 gennaio, nuovi problemi hanno interessato le linee della Lombardia, aggravando una situazione già critica. Ritardi, cancellazioni e disagi sono ormai la norma per migliaia di pendolari. Salvini, però, ignora questa evidenza e prosegue con la sua narrazione di un “miracolo” attribuito all’esposto, una narrazione che si sgretola di fronte ai dati.

Tra propaganda e responsabilità: la rete ferroviaria al collasso

I problemi della rete ferroviaria italiana sono ben noti e affondano le radici in anni di incuria. Con oltre novemila treni che circolano ogni giorno, la rete opera al limite delle sue capacità, spesso su infrastrutture obsolete e con una manutenzione insufficiente. I furti di rame e gli atti vandalici, citati come potenziali cause dei disservizi, non sono una novità e rappresentano criticità già conosciute e affrontate in passato. Ciò che manca è un piano strutturale per modernizzare la rete e renderla realmente efficiente.

E mentre i fatti dimostrano che i guasti continuano, Salvini punta tutto sulla retorica del sabotaggio. Un’operazione che, più che risolvere i problemi, serve a costruire una narrazione politica che sposti l’attenzione dalle responsabilità. Ferrovie dello Stato, nel frattempo, ha annunciato misure aggiuntive, come il rafforzamento dei controlli e l’installazione di nuove telecamere di sicurezza. Ma anche queste iniziative appaiono come tentativi emergenziali, più che soluzioni a lungo termine.

I passeggeri, intanto, continuano a pagare il prezzo di una rete inefficiente. Ogni giorno, si trovano ad affrontare ritardi e cancellazioni, schiacciati da un sistema che sembra incapace di garantire un servizio all’altezza. La dichiarazione di Salvini secondo cui i guasti sarebbero scomparsi è l’ennesimo tentativo di negare l’evidenza, un atto che non solo tradisce la fiducia degli italiani, ma sottovaluta l’intelligenza di chi vive sulla propria pelle le conseguenze di questi disservizi.

I disagi continuano e Salvini preferisce rifugiarsi nella propaganda. Mentre parlava in Parlamento è stato lasciato solo dai suoi alleati. Da mesi è stato abbandonato dai viaggiatori. Ora manca solo la dipartita dei suoi elettori.