Il governo corre ai ripari per evitare di far perdere agli italiani i circa 2,22 miliardi di detrazioni fiscali che spettano a chi ha effettuato interventi di riqualificazione energetica sugli immobili. La storia inizia a dicembre del 2017 quando il governo Gentiloni inserì nella legge di bilancio per il 2018 una norma che prevede l’obbligo, per chi ha effettuato lavori tesi a migliorare l’efficienza energetica di un immobile, di inviare all’Enea, attraverso un sito internet dedicato a questo, la documentazione comprovante il risparmio energetico conseguito entro 90 giorni dall’ultimazione dei lavori.
In ballo ci sono circa 3,7 miliardi (tale è stata la spesa degli italiani per questi interventi nel 2017) di cui una cifra compresa tra il 50% e 75% può essere detratta dalle tasse, quindi 2,22 miliardi prendendo il 60% come base di calcolo per le detrazioni. Il problema nasce dal fatto che il sito internet dell’Enea è stato messo online solo 21 novembre 2018, rendendo così impossibile a decine di migliaia di cittadini e imprese la possibilità di accedere alle detrazioni. A dar fuoco alle polveri è stata un’interrogazione parlamentare di Walter Rizzetto, deputato di Fratelli d’Italia che ha chiesto al Ministero dello Sviluppo Economico a cui spetta la vigilanza sull’Enea e al Ministero dell’Economia di prorogare il termine per l’invio della documentazione al 31 maggio.
La sua richiesta è per ora priva di risposta, ma la Notizia è in grado di rivelare cosa ci sia dietro a questo incredibile pasticcio e di anticipare che il governo si appresta a prorogare il termine al 31 marzo. La norma inserita dal Governo Gentiloni necessitava di chiarimenti tecnici affinché sulle informazioni che dovevano essere inviate dai cittadini all’Enea. Così a gennaio del 2018 l’ente guidato da Federico Testa ha chiesto indicazioni al Ministero dello Sviluppo Economico e in base alle sue indicazioni gli ha inviato una proposta con i chiarimenti tecnici il 29 gennaio.
L’11 aprile c’è stato un altro incontro tra il ministero dello Sviluppo Economico, l’Agenzia delle Entrate e l’Enea per definire i dettagli operativi per la trasmissione dei dati. Il 19 aprile il ministero, allora guidato da Carlo Calenda, riceve il documento redatto dall’Enea con le specifiche tecniche. Poi sono proseguiti gli incontri per mettere a punto i dettagli fino al 31 agosto quando l’Enea ha scritto all’ministero, che a quel punto era guidato da Luigi Di Maio, e all’Agenzia delle Entrate per proporgli di aprire il nuovo portale agli utenti a partire dal 3 settembre 2018. Tale documentazione è poi passata all’esame degli uffici dello Sviluppo Economico e del sottosegretario Davide Crippa.
Il 21 novembre è stato presentato, nella sede del ministero guidato da Di Maio, alla presenza di Crippa e del presidente dell’Enea, Testa, il nuovo sito dove inviare la documentazione per le detrazioni fiscali. Contestualmente a tale presentazione è stato previsto che il termine di 90 giorni entro cui inviare i moduli per il bonus risparmio energetico decorresse per tutti a partire dal 21 novembre, la data in cui il sito è diventato operativo.
Ma c’è ancora un gran numero di persone che non sono ancora riuscite a inviare la documentazione. Così abbiamo chiesto lumi al presidente della Commissione Industria del Senato, Gianni Girotto, il quale ci ha spiegato che: “ho investito della questione il presidente dell’Enea che mi ha assicurato che stanno lavorando per un rinvio al 31 marzo”. Adesso bisogna aspettare che il ministero dell’Economia risponda alla richiesta di proroga invita dal direttore generale per il mercato elettrico del ministero dello Sviluppo Economico, Rosaria Romano.