Il Superbonus arriva in Ue, attraverso un’interrogazione diretta alla Commissione e che punta a chiarire se il governo Meloni potesse realmente abrogare un diritto acquisito sul tema dei crediti d’imposta relativi al 110% e al Bonus Facciate. L’interrogazione nasce dalla denuncia presentata a luglio da Cande (Class action nazionale dell’edilizia, a cui aderiscono 250 imprese), che denuncia l’operato dell’esecutivo in materia di gestione dei conti nazionali e del rispetto del diritto comunitario.
L’interrogazione alla Commissione è stata presentata dagli europarlamentari dei 5 Stelle, Gaetano Pedullà, Pasquale Tridico, Dario Tamburrano, Danilo Della Valle e Mario Furore, oltre a Cristina Guarda dei Verdi. Nel testo dell’interrogazione si sottolinea che il governo italiano ha abrogato retroattivamente un diritto acquisito sui crediti d’imposta maturati negli anni 2020-2023, con effetti che “danneggiano irreparabilmente contribuenti privati, imprese e professionisti, privandoli retroattivamente di un diritto al credito certo, liquido ed esigibile”.
Violando, inoltre, il Regolamento Ue Sec 20101, modificandone “le disposizioni sulla classificazione contabile dei crediti d’imposta derivanti da bonus edilizi”. Ciò che è successo, secondo i firmatari dell’interrogazione, è che i contribuenti interessati dai lavori del Superbonus “vengono penalizzati perché viene eliminata retroattivamente la possibilità di compensare o cedere i crediti d’imposta acquisiti”. Per queste ragioni si chiede alla Commissione di riferire se il cambio di classificazione sia conforme al Regolamento europeo e se il blocco retroattivo della cessione dei crediti possa ledere “il principio comunitario della certezza del diritto”.
Superbonus, la denuncia di Cande sui crediti d’imposta
Roberto Cervellini, presidente Cande, spiega come a suo avviso sia stato “leso il principio comunitario della certezza del diritto”, causando danni “incalcolabili per imprese e cittadini”. “Il governo italiano ha comunicato all’Ue che i crediti d’imposta sono pagati al beneficiario, mentre in Italia questo non sta accadendo”, prosegue parlando di “una gravissima menzogna”. Cande ha incontrato il 10 dicembre, a Bruxelles, europarlamentari ed esperti per denunciare come siano stati emessi, sul Superbonus, “ben 37 decreti di modifica in tre anni, che hanno destabilizzato e inficiato la regolare attuazione dei contratti”. In particolare si fa riferimento a decreti legge che “sanciscono la chiusura ad ogni possibilità di cessione del credito d’imposta verso terzi e anche in compensazione sulle tasse, agendo persino con retroattività”. La questione, ora, arriva a Bruxelles.