C’è chi sceglie di non esacerbare gli animi mettendo comunque le cose in chiaro: “Cari signori, avete un dovere nei confronti dei vostri attivisti: #annullatetutto”. E chi al contrario decide di non andare troppo per il sottile, con un paragone storico che è tutto un programma: è “una Caporetto”. Le parlamentarie del M5S si sono aperte da poche ore (le 10 di stamattina, ndr) quando su Twitter e Facebook scoppia la rabbia di militanti e candidati a ottenere un posto in lista alla Camera o al Senato. Entrando nella piattaforma Rousseau, infatti, alcuni di loro non hanno trovato il proprio nome tra quelli in corsa. Altri, per paradosso, si sono ritrovati in lizza per caso, altri ancora hanno lamentato di non riuscire a votare. Insomma, un gran caos. “Carissimo Di Maio – scrive Mario Giugno di Lecce –, io come tanti vecchi ed attivi attivisti siamo stati inaspettatamente esclusi dalle stesse (Senato); pertanto vorrei chiederle, visto che tempo fa le inviai delle email ed anche una pec senza ricevere alcun riscontro, se si tratta di un errore tecnico. Io, iscritto al M5S dal 2013, sono stato certificato dal movimento nel 2015 e sono stato candidato alle Regionali dello stesso anno per la Regione Puglia, portando al movimento solo per la città di Lecce 430 voti. lo spero veramente trattasi di un errore tecnico ed aspetto un suo intervento in merito!”.
Ma Giugno non è il solo. Anche l’attivista trapanese Monica Modica non le manda a dire. “Non ho mai ricevuto nessuna mail di esclusione – mette in chiaro –. Perché non sono in lista? Le votazioni sono nulle”. “Ho provato a votare e mi rendo conto che sta andando come alle regionarie (siciliane, ndr) – scrive invece Salvatore Petitto –. Che ne dite se me ne faccio una ragione e mando aff…… tutto il sistema. Ci vogliono rendere succubi e decidere sempre loro quello che fare”. “Sono stati inseriti attivisti che non hanno neanche presentato la disponibilità alla candidatura ed attivisti esclusi senza motivazione e che hanno presentato la disponibilità come me”, rivela Daniela Morfino, attivista di Marineo (Palermo). Della bagarre è rimasto “vittima” pure qualche parlamentare uscente, come il senatore Roberto Cotti, che ha spiegato ai colleghi di essersi ritrovato escluso senza motivo assicurando che chiederà lumi allo staff (“Tutto previsto”, è la reazione). O il deputato Francesco Cariello, che ha spiegato di essere stato fatto fuori dalla corsa per “una condanna politica”, aggiungendo di aver chiesto un confronto sul merito ai vertici ma senza aver ottenuto risposte.
Nella Rete è rimasto “incastrato” anche Andrea Mazzillo, ex assessore al Bilancio della Giunta Raggi. “Sono molto dispiaciuto”, scrive dicendosi comunque “fiducioso che troveremo assieme allo staff una soluzione in tempo utile per permettere a migliaia di cittadini di esprimere liberamente le loro preferenze”. L’attrice Claudia Federica Petrella, che aveva chiesto il ritiro della candidatura, si è ritrovata invece in corsa: “Sto cercando di capire, ma intanto, poiché per semplice altruismo mi ero ritirata, sappiate che non ho alcun timore a farmi vostra voce e combattere per voi”. A caval donato…