Dopo il blocco della candidatura del filo russo Calin Georgescu, in Romania è scoppiato il caos. L’ufficio elettorale del Paese, come anticipato da Bloomberg, non ha ammesso Georgescu alle prossime elezioni presidenziali. Si tratta di un epilogo atteso visto che già a maggio scorso era stato annullato il primo round delle presidenziali, per presunte ingerenze di Mosca, in cui proprio Georgescu si era affermato con il 22,94% delle preferenze, superando la sfidante europeista Elena Lasconi che si era fermata al 19,18%.
Una decisione, quella dell’ufficio elettorale, contro cui l’esponente della destra ha già detto di voler ricorre presso la Corte costituzionale.
Caos in Romania, dopo il blocco della candidatura del filo russo Georgescu scoppiano le rivolte
Dopo che la decisione è diventata di dominio pubblico, a Bucarest i sostenitori di Gerogescu, che si erano radunati nei pressi dell’ufficio elettorale del Paese, hanno ingaggiato feroci combattimenti con la polizia.
Davanti al caos in Romania, il portavoce della Commissione europea ha rifiutato di commentare la decisione del comitato elettorale rumeno al fine di evitare critiche. “Non abbiamo commenti sulla decisione dell’Ufficio elettorale centrale in Romania. Siamo molto chiari, le elezioni sono di competenza nazionale e la Commissione non commenta il processo elettorale rumeno, che è una questione che riguarda le autorità rumene e, in ultima analisi, il popolo rumeno”, ha detto Markus Lammert ai giornalisti.