Cresce il caos in Bosnia Erzegovina dopo che la Procura del Paese ha ordinato all’Agenzia investigativa e di protezione (SIPA) di arrestare il presidente della Republika Srpska, Milorad Dodik, il primo ministro Radovan Viskovic e il presidente dell’Assemblea parlamentare, Nenad Stevandic. La notizia è stata riportata dalla Radio Televisione della Republika Srpska (RTRS).
“L’incostituzionale Procura della Bosnia Erzegovina ha chiesto assistenza alla SIPA, le cui attività sono proibite nel territorio della Republika Srpska, per arrestare il presidente Dodik, il primo ministro Viskovic e il presidente della Camera Stevandic”, ha riferito l’agenzia di stampa. I tre politici sono accusati di “attacco all’ordine costituzionale”.
Caos in Bosnia Erzegovina, la Procura ordina l’arresto del presidente della Repubblica Serba di Bosnia Dodik, del premier e del presidente del Parlamento
Venerdì scorso, la Corte costituzionale della Bosnia ed Erzegovina ha sospeso una serie di leggi approvate dalle autorità della Republika Srpska, adottate in risposta alla sentenza contro Dodik. Le norme miravano a escludere dal territorio della repubblica gli organi centrali della giustizia e della polizia.
La Bosnia ed Erzegovina è composta da due entità separate. La prima è la Repubblica serba di Bosnia (Republika Srpska), a maggioranza serba e cristiana ortodossa. La seconda è la Federazione di Bosnia ed Erzegovina, abitata prevalentemente da croati e bosniaci, rispettivamente cristiani cattolici e musulmani.
Entrambe le entità esercitano funzioni costituzionali, legislative, esecutive e giudiziarie in modo indipendente. La presidenza dello Stato centrale è affidata a un organo collegiale composto da tre rappresentanti, uno per ciascuno dei tre principali gruppi etnici: serbi, croati e bosniaci.
Le accuse a Dodik
Nell’agosto 2023, la Procura della Bosnia ed Erzegovina ha formalizzato accuse contro Dodik per aver firmato una legge che sospende il riconoscimento, sul territorio bosniaco, delle decisioni dell’Alto rappresentante internazionale per la Bosnia ed Erzegovina, Christian Schmidt. Provvedimento che riguarda anche la Corte costituzionale del Paese.