Cannabis, la legge è in discussione alla Camera: dopo il fallimento del referendum si prova un’altra strada. L’iter è iniziato prima del Covid e non sarà così immediato arrivare a una decisione finale. Ecco cosa prevede il testo e come voteranno i partiti.
Cannabis, la legge è alla Camera: cosa prevede il testo
La proposta di legge sulla legalizzazione della Cannabis è arrivata alla Camera e la discussione mira a modificare alcuni punti. Il testo, che ha subito alcune modifiche durante l’iter in commissione, è sostenuto dal centrosinistra e dal M5s mentre è osteggiato da Lega, FdI e Forza Italia.
Tra le novità previste dal testo c’è la legalizzazione della coltivazione e detenzione, da parte di maggiorenni e per uso personale, di massimo quattro piante femmine di cannabis. Non solo perché è stata inserita la promozione, all’inizio di ogni anno scolastico, nelle scuole di primo e secondo grado, di una giornata nazionale sui danni derivanti da alcolismo, tabagismo e uso delle sostanze stupefacenti e psicotrope.
Tuttavia, nel testo non mancano le pene: “Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque commette uno dei fatti previsti” dalla legge che, “per i mezzi, la modalità o le circostanze dell’azione ovvero per la quantità delle sostanze, è di lieve entità, è punito con la reclusione da 6 mesi a 4 anni e una multa fino a 10.000 euro, quando la detenzione e il traffico riguardano droghe pesanti; reclusione da 2 mesi a 2 anni e multa fino a 2.000 euro, quando la detenzione e il traffico riguardano droghe leggere”.
Come sarà il voto dei partiti
Ad aprire il dibattito è stato il presidente della commissione Giustizia e relatore del provvedimento, Mario Perantoni (M5s). La proposta di legge è sostenuta dal centrosinistra e da M5s, mentre Lega, FdI e Forza Italia sono contrari.
“L’inizio dell’esame in Aula della legge che depenalizzazione la coltivazione domestica di quattro piante di cannabis segna una giornata storica per il nostro Paese, ancorato a vecchie e fallimentari politiche antidroga di stampo repressivo”, ha detto Mario Perantoni. Ha poi aggiunto: “La legge consentirà di risparmiare 600 milioni l’anno di spese per processi inutili ma soprattutto renderà possibile un vasto uso terapeutico e toglierà spazio allo spaccio: un obiettivo importante conseguito senza ledere in alcun modo la salute pubblica. Proibire la coltivazione e l’uso personale di una piccola quantità di cannabis è fuori dalla storia, retaggio di una cultura vecchia e superata: avremmo voluto che oggi fosse qui ad ascoltarci Walter Di Benedetto che tanto si è battuto, a lui il nostro pensiero affettuoso e grato”.
Il deputato dem Walter Verini è a favore della legge: “Noi pensiamo che il Parlamento, oggi, cerchi di sintonizzarsi con la realtà e provi a dare risposte serie a problemi che da anni le attendono. In parte queste risposte le ha fornite la corte di Cassazione, con sentenze innovative. Ma è giusto e necessario che sia il Parlamento a offrirne di più organiche”.
Contrari i deputati della Lega: “Noi come Lega chiediamo che venga sancito il divieto assoluto di cannabis geneticamente modificata. Noi vogliamo impedire la legalizzazione camuffata. Chi ha bisogno della cannabis per motivi sanitari la trova”. Per Tonelli, sempre esponente della Lega, è sbagliata la strada che si vuole percorrere: “La droga fa male, ma vado più in là: preoccupa il danno non solo fisico ma culturale. Lo Stato non può promuovere la cultura dello sballo. Da genitore non posso accettare che la formica venga messa in soffitta a favore della cicala, no alla cultura dello sballo e alla vita frivola del momento”.