Una resa ancora prima di combattere. E un modo per far capire che punta solo a far meglio di Guido Bertolaso e Alfio Marchini. “Al ballottaggio voterei Virginia Raggi”. Così Giorgia Meloni, in corsa per il Campidoglio, ha fatto il suo endorsement alla candidata dei 5 Stelle. Una sorta di alleanza tra donne. La leader di Fratelli d’Italia ha seguito quindi le orme di Matteo Salvini, che aveva lanciato lo stesso messaggio qualche giorno prima. Ma con una differenza: il numero uno del Carroccio non è candidato a Roma. Invece, dicendo quelle parole, la Meloni ha dato la sensazione di non crederci tanto. Nel suo atto di sincerità, ha mostrato di considerare concreta l’ipotesi di non arrivare al secondo turno.
I 5 STELLE FANNO SCONGIURI
Come un fiume in piena, la leader di FdI si è spinta in un ragionamento sul suo possibile sostegno alla Raggi: “La voterei anche se trovo deludente la storia di M5s perché speravo di avere degli alleati in parlamento su alcuni argomenti di rottura. Poi ho capito che per loro l’unica cosa importante è che loro sono puliti e gli altri spazzatura e non ti aiutano mai a portare a casa un risultato”. Ha parlato pure di Roberto Giachetti, il candidato uscito dalle primarie del Partito democratico. “Sono molto amica di Roberto ma davvero non riuscirei a sostenere il governo Renzi e i suoi rappresentanti”, ha scandito la numero uno di FdI. La dichiarazione d’amore per i pentastellati ha suscitato la reazione ruspante di Roberta Lombardi, una delle referenti di Beppe Grillo nella Capitale: “Meloni e Salvini con noi? Se non fossi una signora, direi che ‘se grattamo’ quando li sentiamo”. Ancora più caustico il commento di Roberto Caon, deputato del movimento Fare di Flavio Tosi: “Se i due leader di Fratelli d’Italia e della Lega Nord tengono così tanto a una vittoria della candidata di Grillo, avrebbero fatto prima a sostenerla direttamente piuttosto che inscenare questa farsa della candidatura a perdere di Giorgia Meloni”. Le affermazioni hanno anche fatto scattare l’allarme tra i dem romani: “Berlusconi, Meloni e Salvini appoggeranno la Raggi, la praticante dello studio Previti. Altro che complotto, questo è un piano organizzato a tavolino per nascondere ai romani l’asse di ferro tra destra e partito di Casaleggio”, ha accusato il deputato del Pd, Andrea Romano.
RETROMARCIA
Dopo essersi resa conto della gaffe e delle sue conseguenze, l’ex delfina di Gianfranco Fini ha cercato di correggere il tiro: “Escludo di non arrivare al ballottaggio, il problema non si pone”. Una retromarcia tardiva: la sua campagna elettorale non è iniziata in maniera brillante. E non è sfuggito agli osservatori più attenti che gli attacchi di Fratelli d’Italia sono in gran parte concentrati contro Bertolaso, scelto da Forza Italia per la corsa al Campidoglio: “Mi sono resa conto che con lui non potevamo arrivare al ballottaggio. Ha un problema di empatia con la gente”. Per questo la sua candidatura non è un piacere fatto al Pd di Matteo Renzi. “Io di favori a questo governo non ne faccio, soprattutto se si tratta di regalargli la mia città”, ha detto la Meloni. Che infatti vuole consegnare il Campidoglio nelle ai 5 Stelle. Accontentandosi di vincere il derby nella destra capitolina.