Allerta gialla confermata in una giornata ad alta tensione. Un balletto tra il rischio vulcanico e la zona rossa per 85mila cittadini fino alla possibile evacuazione preventiva. Per i Campi Flegrei il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci ha dato vita a un balletto di dichiarazioni contraddittorie, mettendo nello sgomento 500mila residenti tra i comuni flegrei e l’area ovest di Napoli. Poi, però, l’ex governatore siciliano ha incontrato sindaci e vertici dell’Ingv, ed è tornato sui suoi passi.
E dire che durante l’audizione in commissione Ambiente alla Camera il ministro aveva confermato: “la commissione ha rilevato che l’insieme dei risultati scientifici rafforza l’evidenza del coinvolgimento di magma nell’attuale processo bradisismico di sollevamento del suolo, coinvolgimento del magma che, ci hanno spiegato gli esperti, non significa la sua presenza in superficie. La commissione ha ritenuto che il quadro complessivo, pur se non di univoca interpretazione, faccia comunque emergere la possibilità che i processi in atto possano evolvere ulteriormente”.
La vera novità, però, è l’attivazione di “un monitoraggio sulla cosiddetta zona rossa, non del rischio vulcanico, che c’è già, è definita e tutti la conoscono, ma del rischio bradisismico, per la quale la comunità scientifica ha già definito, e questa è una notizia nuova”. In base questo nuovo aspetto, Musumeci non ha escluso di essere “pronti a misure precauzionali qualora la situazione lo richiedesse, compreso il definitivo abbandono di quelle stesse aree qualora il manifestarsi dei fenomeni dovesse raggiungere intensità incompatibili con la permanenza delle comunità”. In sostanza, potrebbero esserci evacuazioni preventive nell’area interessata.
Luongo: “Non ci sono i segnali per nessun movimento vulcanico”
Queste dichiarazioni hanno scosso profondamente Napoli, tanto che le reazioni sono arrivate praticamente in diretta. Il professore Emerito di Fisica del Vulcanismo all’Università “Federico II” Giuseppe Luongo è intervenuto a radio Kiss Kiss Napoli senza risparmiare i toni polemici: “la protezione civile deve realizzare questo passaggio da allarme giallo ad arancione, l’ingegner Curcio a capo della Protezione civile ha trasferito i risultati di questa indagine al ministro Musumeci che si è riservato di prendere una decisione. In questo momento il problema non è l’eruzione dei Campi Flegrei perché non ci sono i segnali per nessun movimento vulcanico”.
Il sindaco di Bacoli: “Lo stato di allerta arancione rappresenterebbe una pandemia bis per 500mila persone”
Ancora più duro contro il ministro Musumeci è stato il sindaco di Bacoli, Josi Della Ragione: “Lo stato di allerta arancione nei Campi Flegrei rappresenterebbe una pandemia bis per 500mila persone. Le parole sbagliate del ministro creano un allarmismo abnorme, non supportato da dati scientifici. Si rischia un’enorme depressione economica e sociale che farà scappare le persone, non per il bradisismo, ma per la conseguente crisi lavorativa”. A placare gli animi ci ha provato Eugenio Coccia, presidente della Commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi. “Fare previsioni – ha detto – è difficile. Ma non ci sono elementi per dire oggi che il livello giallo diventerà sicuramente arancione”.
M5S e Pd chiedono di modificare il decreto
Non ci sta il deputato M5S Antonio Caso che ha chiesto modifiche al Decreto Campi Flegrei: “così com’è non è più sufficiente, o si integra o si preveda un nuovo intervento sulla prevenzione e il rischio vulcanico”. Per i parlamentari del Pd la gestione della vicenda è tutt’altro che ordinata, e mal coordinata con gli enti locali. “Quello che emerge, quindi, secondo il Pd è l’insufficienza della risposta del decreto che si sta discutendo in questi giorni alla Camera”.
Borrelli: “Basta giravolte, Musumeci venga in Parlamento. Vogliamo la verità”
“Da gialla ad arancione e poi di nuovo gialla. Continue giravolte sull’allerta Campi Flegrei: non è un sorteggio, la valutazione va fatta con criterio. Musumeci venga a fare chiarezza in parlamento. Vogliamo sapere la verità” ha detto il deputato di Avs, Francesco Emilio Borrelli. “Non si possono gestire in questo modo le vite – ha aggiunto -, le preoccupazioni e le ansie dei cittadini che abitano nella zona dei Campi Flegrei. La gestione delle allerte deve essere molto rigorosa. Con il collega Angelo Bonelli vogliamo sapere la verità. Su quali basi scientifiche sono state fatte tutte queste giravolte? È necessario dirlo in modo chiaro. Gli atti vanno resi noti e non è accettabile gestire la comunicazione su temi così delicati in modo improvvido”.