Una vasta operazione contro il traffico di stupefacenti, condotta da Carabinieri e Polizia, è in corso dall’alba di oggi a Napoli, ai Quartieri Spagnoli e a Montecalvario, in pieno centro storico. All’operazione, coordinata dalla Procura partenopea, partecipano i militari del Nucleo Investigativo dell’Arma del Comando Provinciale di Napoli, della Compagnia dei carabinieri di Napoli Centro, l’Aliquota primo intervento dei carabinieri e gli agenti di Polizia della Squadra Mobile.
Decine di arresti ai Quartieri Spagnoli. In azione a Napoli Polizia e Carabinieri per una vasta operazione contro la camorra
Le forze dell’ordine, secondo quanto si è appreso, hanno dato esecuzione a decine provvedimenti cautelari nei confronti di soggetti gravemente indiziati di associazione di stampo mafioso, traffico e spaccio di stupefacenti, estorsione, ricettazione e porto abusivo di armi da fuoco. Perquisite abitazioni e locali in diversi vicoli dei Quartieri Spagnoli: da via Spreanzella, vico Tofa, vico Colonne a Cariati, vico a Taverna Penta, via Emanuele De Deo che conduce al famoso murales di Diego Armando Maradona, alla ricerca di indizi utili alle indagini.
Tra i clan ritenuti più attivi nelle varie zone dei Quartieri Spagnoli il gruppo degli Esposito, Saltalamacchia, Masiello che gestirebbero secondo alcuni approfondimenti investigativi le varie attività illecite. I Quartieri Spagnoli stanno vivendo una vera e propria rinascita turistica con migliaia di visitatori che scelgono ristoranti e bar del posto per passare parte delle loro giornate a Napoli alloggiando spesso nelle innumerevoli strutture ricettive sorte in zona in questi anni. I vicoli dove sono avvenute le perquisizioni e gli arresti di questa mattina sono ancora colorati di azzurro per la recente vittoria in campionato del Napoli, celebrati con striscioni, bandiere e murales.
Sono 53 i soggetti coinvolti nell’inchiesta coordinata dalla Dda di Napoli
L’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Napoli, su richiesta dei magistrati della locale Direzione distrettuale antimafia, riguarda 53 persone, come già detto, gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata allo spaccio e al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, ricettazione e detenzione e porto abusivo di armi da fuoco.
L’operazione arriva a conclusione delle indagini condotte dagli investigatori di Polizia e Arma dei carabinieri tra il 2018 e il 2020, che hanno documentato, riferisce una nota della Polizia, “l’esistenza e l’operatività di un’associazione di tipo mafioso, armata, strutturata in alcuni gruppi criminali operativi nella zona centrale del capoluogo e, in particolare, nei cosiddetti Quartieri Spagnoli di Napoli, avente rapporti di cooperazione con i più potenti sodalizi dei Mazzarella e dei Contini”.
“Il primo dei sodalizi investigati – si legge ancora nella nota – e colpiti dall’odierno provvedimento è quello capeggiato da Saltalamacchia Eduardo, Masiello Vincenzo ed Esposito Antonio, dedito ad attività estorsive, soprattutto ai danni di commercianti e gestori di piazze di spaccio, al controllo e alla gestione della vendita al dettaglio dello stupefacente, in particolar modo nelle zone denominate della Pignasecca, di Largo Baracche e della Speranzella, e ad ogni atra attività finalizzata al controllo del territorio. In particolare Saltalamacchia Eduardo ha ripreso il controllo della zona della Pignasecca, unitamente ad Esposito Antonio e Masiello Vincenzo, operativi nelle zone della Speranzella e di Largo Baracche dopo la sua scarcerazione avvenuta nel dicembre 2019”.
L’attività di indagine, ancora, ha documentato l’esistenza e l’operatività di un gruppo criminale facente capo al pregiudicato Furgiero Carmine, alias “o’pop”, e al figlio Luigi, dedito ad un fiorente traffico di stupefacenti nella zona di vico Canale a Taverna Penta, che da anni sovvenziona i clan malavitosi dei Quartieri, ricevendo all’occorrenza da questi ultimi sostegno ed ausilio.
Le indagini hanno ricostruito anche attraverso le immagini di sistemi di videosorveglianza la frenetica attività di vendita al dettaglio della droga posta in essere presso la famigerata piazza di spaccio della sposa, coincidente proprio con i luoghi nei quali insistono le abitazioni della famiglia Furgiero. Ancora è stato dimostrato come lo stesso gruppo criminale si avvalesse di numerosi pusher che, a seguito di contatti telefonici, provvedevano a recapitare le dosi di stupefacente a domicilio, direttamente presso le abitazioni dei clienti o in luoghi convenuti con gli stessi.
Proprio in quel vico Taverna Penta, il 18 maggio 2020 “gli spacciatori lì presenti furono raggiunti da colpi di arma da fuoco e risposero ad appartenenti ad un gruppo criminale contrapposto che intendeva affermare il predominio sull’area, imponendo il pagamento della tangente estorsiva”. “Lo spessore criminale del sodalizio in parola è stato comprovato dalla ricostruzione del citato episodio in occasione del quale, a seguito di un diverbio, alcuni degli indagati, sostenuti dal gruppo criminale diretto da Saltalamcchia Eduardo, Esposito Antonio e Masiello Vincenzo, ingaggiarono uno scontro a fuoco con pistole e mitragliette, a seguito del quale alcuni di loro riportarono anche ferite”.
Sono emersi, inoltre, rilevanti elementi indiziari “in merito alla esistenza, nel cuore dei Quartieri Spagnoli, di un altro sodalizio facente capo alla famiglia Masiello, con al vertice Antonio, alias “o’nu”, e suo figlio Vincenzo, alias “o’cucù”, parimenti in grado di gestire una fiorente attività di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, oltre ad avere la disponibilità di armi da fuoco. La piazza era militarmente presidiata h24 da vedette, che si alternavano in base a turni prestabiliti. Lo stupefacente era detenuto e confezionato all’interno di un immobile sito in Vico Teatro nuovo. Le cessioni avvenivano attraverso panieri calati dalle finestre o consentendo l’accesso all’acquirente accompagnato dal pusher: in quest’ultimo caso, essendo la porta di accesso chiusa dall’interno, le chiavi venivano lanciate all’esterno.
Inoltre, in caso di sequestro di stupefacente da parte delle forze dell’ordine, “il cliente, previa esibizione del verbale di sequestro e della conseguente contestazione amministrativa, otteneva a titolo gratuito una ulteriore dose di stupefacente: così operando, l’organizzazione comprava l’omertà dell’acquirente fidelizzandolo”.