“Sì a un nuovo Partito della Repubblica fondato sui valori della prima parte della Carta. A ottobre Azione lancerà una costituente: porte aperte a liberali, popolari e riformisti”. È quanto ha detto al Corriere il segretario di Azione, Carlo Calenda.
A ottobre il leader di Azione Calenda lancerà una costituente per fondare un nuovo Partito della Repubblica
“No ai ‘centrini’ che si alleano con il M5S se vince il M5S e con la destra se vince la destra, pur di occupare uno strapuntino” ha aggiunto Calenda sottolineando che “c’è grande delusione per il comportamento di Italia viva”.
“Renzi ha preso in giro gli elettori promettendo che avrebbe favorito la nascita di un grande partito liberal-democratico”
“Renzi – prosegue – ha preso in giro gli elettori promettendo che avrebbe fatto un passo indietro e favorito la nascita di un grande partito liberal-democratico. E invece una volta rientrato in parlamento ha fatto saltare tutto per tenersi le mani libere e provare a entrare nel governo. Ma la responsabilità è mia che mi sono fidato, ora si volta pagina”.
“Quello – ha aggiunto nell’intervista al Corriere il leader di Azione – che serve è un grande Fronte Repubblicano che si ispiri ai valori della Costituzione. Valori che, come ha ricordato Mattarella, sono frutto di compromessi tra culture politiche molto diverse. Lanceremo a inizio ottobre un processo costituente, per riunire riformisti, liberali e popolari. Inviteremo anche le persone di Italia viva che si sono spese con passione per il Terzo polo. A partire da Elena Bonetti con cui abbiamo lavorato benissimo”.
“Dobbiamo chiudere un accordo per arrivare a un pacchetto che tuteli i lavoratori”
Al rientro dopo la pausa estiva l’obiettivo chiave, ha ribadito Calenda, è “il salario minimo”. “Dobbiamo chiudere un accordo tra il governo e le altre opposizioni – conclude – per arrivare a un pacchetto che tuteli i lavoratori con salari drammatici. Anche il Financial Times, non certo un giornale bolscevico, in un lungo reportage afferma che è uno strumento efficace per proteggere dall’inflazione i lavoratori poveri”.