Vino al vino, olio all’olio. ”Perché uno è convinto che pagare 30 euro per una bottiglia di vino a tavola, che dura un’ora, sia cosa normale, e quando dovesse pagare 30 euro per un litro d’olio lo vede come un furto con scasso? Questo lo ritengo un fatto assurdo, che non è rispettoso del lavoro che c’è dietro”. Parole, opere e omissioni del ministro all’Agricoltura e al Made in Italy Francesco Lollobrigida, cognato d’Italia nel partito della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Pensateci bene: perché spendere centinaia di euro per un breve viaggio in aereo per Palermo che dura un’ora e poi chiamate furto un comodo viaggio di 12 ore in treno per arrivare lo stesso?
Istigazione all’idiozia. Oltre a essere indagato per istigazione all’odio razziale al generale Roberto Vannacci farebbe bene un corso base di ironia. Tronfio del suo successo come novello principe degli zotici il papabile candidato di Salvini (insopportabile perfino all’interno della Lega) ha pubblicato sul suo profilo Facebook una foto in grembiule con delle mele blu mentre era impegnato ai fornelli. Oddio, impegnato è una parola grossa: Vannacci cucinava tre hamburger schiacciati simili a torte di sterco di vacca. Come didascalia il generale ha scritto “il misogino”, convinto che non possa essere nemico delle donne un uomo che sta ai fornelli. Con sole due parole quindi è riuscito a dirci che per lui cucinare è “roba da femmine”, come si insegnava alle elementari cinquant’anni fa. E ha fatto la figura del misogino. Genio del banale.
Liberi di farsi sfruttare. Benegas Lynch, deputato del nuovo premier argentino Javier Milei nonché figlio di una delle più storiche aristocrazie argentine legate alle dittature passate, ha proposto di liberalizzare anche la scuola nel senso più stretto delle liberalizzazioni secondo i turboliberisti ovvero cancellarla. La sua proposta di abolizione dell’obbligo scolastico, spiega Lynch, permetterebbe ai ragazzi di scegliere liberamente di poter essere liberi, di farsi schiavi per dedicarsi liberamente a un lavoro che liberamente li sfrutti per aiutarli liberamente a non morire di fame. Siamo certi che qualcuno dalle nostre parti abbia sognato a occhi aperti di fronte a tanto coraggio.
Un ponte per l’Africa. Francesca Porpiglia (Lega) difende il progetto-bandiera di Salvini – il Ponte sullo Stretto – con una grazia senza pari: “I calabresi non sono abituati al progresso, per questo siamo rimasti al livello dell’Africa”, dice. E sembra davvero la frase perfetta per calmare gli animi delle persone che si sono ritrovate senza casa per lasciare spazio al progetto di un Ponte che, vedrete, non si farà mai. Strano che Salvini non abbia ancora pensato di candidarla capolista alle prossime elezioni europee.
Ciocca come lotta. L’europarlamentare Angelo Ciocca è diventato famoso per i suoi gesti eclatanti a Bruxelles. Niente di politico, figurarsi. Una delle sue ultime gesta è stata quella di alzarsi in piedi con un fischietto ed estrarre il cartellino rosso. Potete immaginare come l’abbiano guardato stralunati tutti gli altri. Ora come il suo segretario Salvini ha deciso di lanciare il guanto di sfida alla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e ha confezionato un bel video sui suoi social con un cotechino in mano, sorridente con intorno una banda di cuochi. Tenetevi forte, ecco il denso messaggio politico: “Difendiamo il nostro made in Italy”, scrive Ciocca mentre nel video dice a von der Leyen “mangiati tu i grilli!”. Statista.
Carlo non sta Bonino. Si conierà prima o poi il verbo calendare e diventerà sinonimo di porre la condizione di entrare in un’alleanza solo se si ha la possibilità di escludere tutti gli altri. L’ex eurodeputato Carlo Calenda che ha litigato con il Pd, che poi ha litigato con Emma Bonino, che poi ha litigato con Renzi ora si ritrova irrimediabilmente solo. Ma chissà come mai?