Il gruppo Azione-Italia Viva insorge contro la legge di bilancio del Governo: in conferenza stampa al Senato, Carlo Calenda ha presentato la sua “contromanovra” e, ricordando (non senza un accenno di ironia) che Giorgia Meloni “è nuova nel ruolo”, ha offerto il suo aiuto alla premier.
Calenda propone la sua “contromanovra” e sostiene di essere pronto a soccorrere Meloni
Una “presa in giro”, così il leader di Azione Carlo Calenda ha descritto la manovra approvata nella notte di lunedì 21 novembre dal Governo Meloni. Secondo Calenda, la misura, definita anche “lacunosa” e destinata a far “aumentare le tasse”, ha come uniche misure buone quelle sul caro energia che si pongono in “continuità cin quelle del governo Draghi”.
Nonostante le severe critiche, il leader di Azione ha deciso di porgere pubblicamente la mano a Giorgia Meloni, perché la premier ha bisogno “di aiuto, è nuova nel ruolo”.
“Chiediamo un incontro a Giorgia Meloni. Noi abbiamo una ‘contromanovra’ con più investimenti, più welfare e meno mance. Lei è nuova nel ruolo, credo vada aiutata, non solo contestata. Noi siamo disponibili, ha detto il volto di Azione-Italia Viva in occasione della conferenza stampa convocata in Senato durante la quale sono state presentate delle proposte per correggere la manovra. Alla conferenza, hanno partecipato anche Luigi Marattin, Mariastella Gelmini ed Elena Bonetti.
La speranza di Calenda è che Meloni “raccolga uno stimolo molto strutturato” e ha spiegato: “Penso che Meloni sia molto capace e intelligente, pur con idee molto diverse dalle mie. Se però vuole andare avanti – da sola – con il ‘siamo pronti’, vada avanti finché non prende un muro in pieno”.
Per il leader di Azione, la premier va aiutata perché la manovra è un disastro
Focalizzandosi sulla manovra varata dal Governo, Calenda ha denunciato il futuro incremento della pressione fiscalesulla popolazione italiana, sottolineando: “Nella manovra da 35 miliardi, 21 vengono dal deficit, 3 dalla tassa sugli extraprofitti e gli altri 11 come li coprono? Qualcuno lo ha spiegato? Sono aumenti di accise, di tasse? Alla fine succederà quello che è sempre successo, cioè che la pressione fiscale aumenterà complessivamente. Il giudizio complessivo sulla manovra è che è una grande presa in giro per elettori della destra. Tutte le promesse elettorali sono state disattese e le misure sulle pensioni su cui ha puntato Berlusconi si concretizzeranno in 6 euro al mese”.
“La promessa di abolire la Fornero si è trasformata in un intervento idiota”, ha poi detto sulla vaga promessa delle destre di cancellare il sistema pensionistico formulato da Elsa Fornero.
E ha aggiunto: “Non ci sono investimenti industriali. Non c’è niente. L’unica cosa che c’è è la continuazione delle misure del governo Draghi sull’ energia”.
Sull’energia, l’intenzione di Calenda darebbe quella di introdurre un “tetto mobile” al prezzo del gas. Su questo argomento, si è scagliato contro le istituzioni dell’Ue, tuonando: “Ringraziamo la Commissione europea per aver fatto il disastro perfetto sul prezzo del gas. Oltre all’incapacità di raggiungere accordo, oggi la situazione è peggiorata – e, rivolgendo nuovamente lo sguardo all’Italia, ha detto –. Questo è il governo della Lega, dalla flat tax alle ong, non c’è una proposta della Meloni, che era troppo impegnata a dire che non è fascista che si è persa cosa propone per l’Italia, che è fondamentale. La trasformazione del governo in un governo Salvini sarà un Armageddon per il Paese, non è quello che vuole la Meloni”.
Calenda e la contromanovra sul reddito di cittadinanza
In conferenza stampa al Senato, Calenda ha anche affrontato il nodo del reddito di cittadinanza illustrando una controproposta. “Avevano detto ‘aboliamo il reddito di cittadinanza’ e poi non sanno come farlo. Allora io chiedo a Meloni, se è così, che hai fatto all’opposizione?, ha osservato per poi presentare la proposta di Azione-Italia Vivabattezzata “Cancellazione del reddito di cittadinanza a favore di reddito di inclusione potenziale; riforma sistemica del fisco, family act”.
A questo proposito, ha spiegato: “Il reddito di cittadinanza nel 2021 è costato circa 8,4 miliardi di euro e ha coinvolto 2,5 milioni di persone. La componente di politiche attive ha largamente fallito: solo il 42,5% delle persone abili al lavoro sono prese in carico dai centri per l’impiego“.
E ha proseguito: “Solamente il 10% degli abili al lavoro – senza già un’occupazione – trova lavoro. Le proposte per tutti i percettori – il 38% non abili al lavoro, il 62% abili – sono di far gestire il rdc dai comuni in linea con quanto previsto dal Rei – inclusa la fase di accesso al beneficio –; spostare la componente del rdc relativa ai figli sull’assegno unico; togliere il sussidio agli under 40 senza figli; abilitare le agenzie private per il lavoro a formare e trovare lavoro ai percettori; prevedere incentivi non economici per cercare lavoro – come la riduzione dell’importo dopo 1,5 anni senza lavoro; prevedere un’imposta negativa temporanea per i percettori che trovano lavoro e ri-potenziare i voucher; adeguare il sussidio alle diverse soglie di povertà territoriali”.