Il vero imbrattamento per cui strillare è quel rosso sulla cartina dell’Europa. No, non c’entra la vernice e non è opera di giovani attivisti. Quel rosso anomalo è il fallimento della politica internazionale che finge di non vedere il Capodanno 2023 come giornata più calda mai registrata nel mese di gennaio in molte nazioni del Continente.
La colonnina di mercurio ha raggiunto valori da inizio estate. Nell’Europa centro-settentrionale il Capodanno è stato segnato da centinaia di nuovi record di caldo
La colonnina di mercurio infatti ha raggiunto valori da inizio estate, frantumando centinaia di record. I dati più sconvolgenti arrivano dall’Europa centro-settentrionale, dove il giorno di Capodanno è stato segnato da centinaia di nuovi record di caldo.
L’Italia ormai da settimane è nella morsa dell’anticiclone, responsabile di temperature ben al di sopra della norma con punte che frequentemente si spingono anche oltre i 20 gradi al Centro-Sud e soprattutto sulle Isole maggiori.
I suoi effetti si fanno sentire anche nelle condizioni meteo stabili, con precipitazioni quasi del tutto assenti in uno dei periodi dell’anno che dovrebbero rappresentare invece un momento chiave per “fare scorta” di risorse idriche preziosissime.
L’Italia è colpita da una grave siccità con drammatici effetti per l’ambiente
Nell’ultimo anno sono caduti circa 50 miliardi di metri cubi di acqua in meno lungo la Penisola colpita da una grave siccità con drammatici effetti per l’ambiente, l’agricoltura ma anche per il turismo della neve. Lo afferma anche la Coldiretti in riferimento alle previsioni di tempo stabile fino all’Epifania in Italia dove si registrano insolite alte temperature ma anche l’assenza di neve
sull’Appennino con difficoltà per turismo e campagne.
“Se le piste da sci nel centro Italia sono deserte con un pesante danno per l’economia locale, la caduta della neve in questa stagione – sottolinea la Coldiretti – è infatti determinante per il recupero delle risorse idriche nelle montagne e favorire la produzione agricola, secondo il vecchio adagio contadino ‘sotto la neve il pane’”. Invece il 2022 si classifica fino ad ora tra i più siccitosi degli ultimi trent’anni con la caduta del 30% di acqua in meno rispetto alla media storica del periodo 1991-2020, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr relativi ai primi undici mesi dell’anno.
A preoccupare, sostiene la Coldiretti, è il caldo anomalo con le coltivazioni ingannate da una finta primavera che si stanno predisponendo alla ripresa vegetativa con gemme e fioriture anomale, dalle mimose ai limoni. Il rischio concreto è che, conclude la confederazione agricola, nelle prossime settimane le repentine ondate di gelo notturno brucino fiori e gemme di piante e alberi, con pesanti effetti sui prossimi raccolti futuri. Gli effetti del cambiamento climatico sono tutti già qui.
L’innalzamento delle temperature aumenta le malattie legate al caldo
L’innalzamento delle temperature aumenta le malattie legate al caldo e può rendere più difficile lavorare e spostarsi. Gli incendi scoppiano più facilmente e si diffondono con maggiore rapidità. I cambiamenti delle temperature provocano variazioni nell’andamento delle precipitazioni. Di conseguenza, si verificano tempeste più intense e frequenti che causano inondazioni e frane, distruggendo case e comunità, e che comportano costi del valore di miliardi di dollari. L’acqua sta diventando più scarsa in un maggior numero di regioni.
Le siccità possono scatenare tempeste di sabbia e polvere distruttive che sono in grado di spostare miliardi di tonnellate di sabbia da un continente all’altro. I deserti si stanno espandendo, riducendo il suolo destinato alla coltivazione del cibo. Su molte persone ora incombe la minaccia di non avere regolarmente a disposizione acqua e cibo a sufficienza.
L’imbrattamento per cui dovrebbe costituirsi parte civile il presidente del Senato, Ignazio La Russa, il Parlamento tutto e il governo è questo qui.