Il nuovo anno è appena cominciato e, mentre la vergognosa parentesi sulla pessima manovra di bilancio si è appena conclusa, si va delineando un nuovo terreno di scontro tra maggioranza e opposizioni con il disegno di legge sull’Autonomia depositato dal ministro Roberto Calderoli a Palazzo Chigi.
Calderoli deposita il disegno di legge sull’Autonomia. Fratelli d’Italia tace. Conte: “Progetto scellerato”
La legge quadro per le intese tra Stato e territori che di fatto si traduce a tutti gli effetti come un regalo alle Regioni del Nord Italia ha fatto esultare la Lega e insorgere opposizioni e sindacati. Tace, invece, il resto del Centrodestra: primi tra tutti i deputati e i senatori di Fratelli d’Italia che sembrano avere la bocca sigillata sul provvedimento presentato da Calderoli. Con Giorgia Meloni che si è espressa l’ultima volta sul tema dell’autonomia regionale lo scorso 5 dicembre. “L’autonomia differenziata non sarà mai un pretesto per lasciare indietro alcune parti del territorio italiano”, aveva detto intervenendo all’evento “L’Italia delle Regioni”.
Il progetto presentato dal ministro per gli Affari regionali e le Autonomie è stato giudicato “scellerato” dal presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte. “La maggioranza intende allargare le disuguaglianze che già dividono Nord e Sud del Paese e intende spaccare l’Italia e far correre a due velocità una comunità nazionale che invece nelle difficoltà ha imparato ad essere unita e a tenersi per mano”, ha detto il leader pentastellato.
“Non sono parole, non è retorica: l’ho vissuto in prima persona. Da giovane studente, quando da un paesino della Puglia sono venuto a Roma per cercare la mia strada professionale e di vita. Ma anche da Presidente del Consiglio, nei momenti più duri della pandemia. Quando tanti medici e operatori sanitari sono partiti dalle regioni del Sud senza esitazioni per prestare soccorso ai colleghi già in prima linea nelle terapie intensive del Nord. Questo è quello che siamo, una comunità di destino: se qualcuno cade gli altri lo aiutano a rialzarsi, anziché affossarlo o – peggio – ignorarlo”.
Opposizioni e sindacati insorgono contro il ministro: “Spacca il Paese”
Contro l’iniziativa del ministro si è scagliato addirittura il governatore dell’Emilia-Romagna e candidato alla segreteria del Partito Democratico, Stefano Bonaccini. Il governatore, insieme a Veneto e Lombardia, ha spinto per un percorso che andasse verso l’autonomia differenziata ma, commentando la proposta di Calderoli, Bonaccini ha osservato che la misura “spacca il Paese”.
“L’autonomi buona per le Regioni e i Comuni è quella che libera potenzialità, riduce la burocrazia e semplifica la vita di cittadini e imprese, nel rispetto della Costituzione. Ed è un’autonomia che non penalizza il Sud – perché non tocca la spesa – e che non spacca il Paese come invece quella che sta proponendo il Governo: una forzatura che mette a rischio la tenuta sociale delle nostre terre”, ha scritto su Facebook l’aspirante segretario dem.
Contro la legge quadro anche i sindacati. Il segretario generale della Cgil della Calabria, Angelo Sposato, e il suo omologo della Uil Calabria, Santo Biondo, hanno disertato l’incontro con Calderoli e il governatore della Calabria Roberto Occhiuto. La proposta del ministro “divide ancora di più il Paese, aumentando le disuguaglianze”, ha detto Sposato. “Contrasteremo in ogni forma, comunque, i tentativi di introdurre norme che aumentino i divari nel Paese e spingano il Mezzogiorno ancora di più a sud”.