Una vittoria, firmata Juve; una sconfitta ai rigori, per Gattuso e i suoi uomini; una bella batosta, incassata dalla Roma. Questa la sintesi della nottata di International Champions Cup. In attesa delle magie di Cristiano Ronaldo, del ritorno di Mandzukic e dei conoscere il destino di Higuain, Allegri si gode il baby Andrea Favilli, autore della doppietta che ha deciso la gara di esordio dei bianconeri, a Philadelphia, contro il Bayern Monaco. I campioni di Italia si sono imposti per 2-0. Le due reti sono giunte fra la mezzora e il 40′ della prima frazione. Prima Marchisio ha approfittato di una “frittata” di Ulreich e ha servito in mezzo per il neo acquisto proveniente da Ascoli, che ha insaccato nella porta bavarese sguarnita. Poi, su un lancio lunghissimo di Alex Sandro, la difesa del Bayern si e’ fatta trovare impreparata e Favilli ha colpito di nuovo, trafiggendo il portiere dei tedeschi sul primo palo. Juve col lutto al braccio per la scomparsa di Sergio Marchionne, osservato anche un minuto di silenzio prima del fischio di inizio.
Comincia male invece l’avventura della Roma. La squadra di Di Francesco, a San Diego, è stata piegata dal Tottenham col punteggio di 4-1. Dopo il gol in apertura di Schick (al 3′) la formazione giallorossa e’ crollata sotto i colpi dei britannici, in gol per quattro volte nella prima frazione, grazie alle doppiette dell’ex Juve Llorente e dell’ex Psg Lucas Moura. Nella ripresa girandola di sostituzioni e poche emozioni.
Infine, il Milan si è arreso soltanto ai rigori contro il Manchester United. I rossoneri, a Carson, hanno pareggiato al termine dei 90 minuti regolamentari per 1-1. Il punteggio è maturato per via della rete dell’ex Udinese Alexis Sanchez (al 12′) e di Suso (al 15′). In campo dal fischio di inizio Bonucci, dato in partenza, con possibile ritorno alla Juve. Nella lotteria dei rigori ha prevalso il team britannico. 10-9 lo score finale: nove i penalty segnati dal red devils, otto i centri dei rossoneri. Per i rossoneri errori dagli undici metri di Borini, Suso, Romagnoli, Mauri e Kessié.
(ITALPRESS).