“Il compito della Federcalcio è fare di tutto, sempre nel rispetto della salute di ogni protagonista, per rimettere in moto il sistema, anche per impedire che la crisi economica comprometta, stavolta sì irreparabilmente, la passione degli italiani verso questo splendido gioco”. Il presidente della Figc Gabriele Gravina è intervenuto sul Think Magazine Riparte l’Italia per ribadire la necessità di far ripartire il sistema calcio in tempi brevi. “La Figc è scesa in campo con determinazione – aggiunge il presidente della Federazione -, affinché l’Italia riparta insieme al calcio, un settore occupazionale importante (sono stimati in circa 100.000 i lavoratori diretti e nell’indotto), che produce emozioni e che genera introiti ingenti per lo Stato. Abbiamo lavorato incessantemente insieme al ministro per lo Sport Vincenzo Spadafora, al ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri e al ministro della Salute Roberto Speranza, per creare le condizioni di sicurezza per la ripresa dei campionati professionistici, perché solo il ritorno in campo consente di attutire il crollo dei ricavi sul breve periodo stimabili altrimenti in oltre 700 milioni, più di 500 generati dal blocco imposto dal Covid-19”.
Il calcio, sottolinea ancora Gravina nella sua veste di componente del Comitato di Indirizzo dell’Osservatorio Economico e Sociale Riparte l’Italia, rappresenta il principale sistema sportivo italiano, se si considera anche il fatto che la Figc da sola incide per circa il 24% degli atleti tesserati per le 44 Federazioni Sportive Nazionali affiliate al Coni. Inoltre il fatturato diretto generato dal settore calcio è stimabile in 4,7 miliardi di euro. Di questa cifra, il 23% viene prodotto dai campionati dilettantistici e giovanili, dalla Figc e dalle leghe calcistiche (1,1 miliardi di euro), mentre il restante 77% (3,6 miliardi) dal settore professionistico, ovvero dal valore della produzione generato dai club di Serie A, Serie B e Serie C. “Passione, benessere e numeri – conclude il presidente della Fgc – che offrono un quadro chiaro sull’unicità del nostro sistema e sull’impatto positivo che ha sull’intero Paese. Analizzando ciò che il calcio italiano genera non è quindi così difficile capire perché la Figc persegue pervicacemente la via della ripartenza. Ce lo abbiamo nel Dna e lo portiamo anche nel nostro nome: per noi ripartire vuol dire tornare a giocare”.
Intanto è di oggi la notizia, resa nota dal Bologna, che “l’ultima serie di esami a cui è stato sottoposto il gruppo-squadra ha evidenziato un caso di sospetta positività al Covid-19 relativamente a un membro dello staff”. “In attesa di ulteriori approfondimenti – riferisce la stessa società -, la squadra in via precauzionale riprenderà domani gli allenamenti in forma individuale e ad orari differenziati senza uso di locali comuni. Nel caso in cui fosse confermata la positività, il gruppo-squadra sarà isolato in ritiro”.