I dati sull’export extra-Ue sono tutt’altro che incoraggianti. A marzo l’Istat stima una riduzione congiunturale delle esportazioni (-4,5%) e un aumento per le importazioni (+3,1%). E persino maggiore è il calo su base annua, con una riduzione che raggiunge il -5,7%. Rispetto al mese precedente, invece, la discesa è legata soprattutto alle vendite una-tantum di navi realizzate a febbraio.
In particolare la riduzione è maggiore per le vendite di beni strumentali (-13,8%), le esportazioni di energia (-5,2%) e per i beni di consumo non durevoli (-1%). I dati sono in peggioramento soprattutto per l’export verso Stati Uniti e Cina, ma anche per le vendite verso la Russia.
Export in calo verso Usa, Cina e Russia
Partiamo dagli Usa: la riduzione verso il nostro principale mercato extra-Ue è stata di quasi sette punti. Peggio va per l’export verso la Cina, anche se in gran parte viene spiegato dallo stop alle spedizioni di farmaci anti-Covid dallo stabilimento Pfizer di Ascoli Piceno. Crolla l’export verso la Russia, con una riduzione di quasi 40 punti percentuali. Così come scendono le importazioni da Mosca, seguendo il trend del 2023 e il crollo legato alla scelta di puntare su nuovi fornitori di gas. Aumentano, invece, le esportazioni verso la Turchia (+34%).
Dall’altro lato scendono anche le importazioni (-12,8%), lasciando così positivo il saldo commerciale extra-Ue, a quota 5,6 miliardi. Incide, sicuramente, il minor deficit energetico (molto inferiore rispetto allo scorso anno), che permette di mantenere positivo il valore.