Dalla riforma dell’Irpef al taglio del cuneo fiscale, passando per i fringe benefit e i bonus per le mamme lavoratrici. Anche il 2024 prevede diversi bonus o misure per aumentare la busta paga netta dei lavoratori dipendenti. Vediamo insieme quali sono tutte le agevolazioni, chi può ottenerle e a quanto ammontano i diversi benefici in busta paga.
Busta paga, gli sconti contributivi
Una delle novità del 2024 riguarda lo sconto dei contributi previdenziali per le lavoratrici dipendenti che sono madri di due o più figli. Nella maggior parte dei casi verrà applicato a partire da febbraio, con un recupero degli arretrati di gennaio.
Sempre sul fronte dei contributi, per il 2024 è stato confermato il taglio del cuneo fiscale, che prevede una riduzione del 7% per i redditi fino a 25mila euro e del 6% per quelli fino a 35mila euro.
La riforma dell’Irpef
Novità anche con la riforma dell’Irpef, sempre dal 2024. Il governo ha tagliato le aliquote, che sono passate da quattro a tre: quella del 23% è stata estesa fino ai 28mila euro. I nuovi scaglioni permettono di avere un importo leggermente più alto in busta paga per i redditi tra i 15mila e i 50mila euro. Il problema, però, è che nella maggior parte dei casi si tratta di aumenti mensili da 5-10 euro soltanto. Nel migliore dei casi parliamo di 260 euro in più l’anno.
Bonus in busta paga e premi
Per il 2024 viene confermata l’imposta sostitutiva al 5% per i premi di produttività collettivi, allo stesso modo del 2023. Sul fronte degli straordinari e del lavoro notturno, solamente per il settore del turismo è prevista una detassazione fino a giugno 2024. Con la manovra questa misura è stata estesa anche ai lavoratori degli esercizi di ristorazione. Parliamo, in questi casi, di un trattamento integrativo speciale, senza tasse e contributi, pari al 15% delle retribuzioni lorde corrisposte dal datore di lavoro per i notturni e gli straordinari festivi.
Cambiano invece le regole per i fringe benefit. La soglia detassata per alcuni benefici come il carburante è fissata a 2mila euro per i lavoratori con figli a carico e a mille euro per quelli senza figli.