Arriva l’aumento in busta paga grazie al bonus mamme. Parliamo della misura introdotta dalla manovra 2024 e che consiste in un esonero della contribuzione previdenziale fino al 9,19% per le lavoratrici madri, con un importo massimo che può arrivare a 3mila euro annui.
Si tratta, quindi, di un bonus rivolto a una platea limitata, ma che permette di ottenere fino a 250 euro mensili in più in busta paga. A sbloccare il bonus, anche se in ritardo rispetto ai termini previsti, è stata la circolare dell’Inps che rende la misura operativa.
A chi è rivolto il bonus mamme
Il bonus è destinato alle mamme lavoratrici che abbiano maturato i requisiti al gennaio del 2024: in quel caso l’esonero vale già dal mese di gennaio, anche se la circolare è arrivata in ritardo e la misura è operativa solamente ora.
In caso di lavoratrici con due figli, il vantaggio verrà erogato solamente per 12 mesi, ovvero per tutto il 2024. Per le lavoratrici con tre figli, invece, l’esonero varrà anche per il 2025 e il 2026. L’agevolazione vale per le dipendenti sia del settore pubblico che privato con un contratto a tempo indeterminato, anche part-time.
In caso di contratto a tempo determinato che viene trasformato in indeterminato, l’esonero vale a partire dal mese di trasformazione. L’agevolazione vale anche per le madri con bambini in adozione o affidamento.
Quanto vale il bonus in busta paga
Per capire di che cifre parliamo e quanto vale il bonus mamme in busta paga, l’Inps ha effettuato alcune simulazioni. In caso di retribuzione imponibile mensile da apprendista di 1.900 euro, il risparmio sarà di 110,96 euro. In caso di stipendio da 2.692 euro mensili, l’esonero vale invece 247,39 euro. C’è, poi, un limite massimo: l’importo mensile dell’agevolazione non può superare i 250 euro. Quindi in caso, per esempio, di stipendio da 3.600 euro l’esonero vale 250 euro e non i 330 che spetterebbero applicando l’agevolazione completa.