Nel governo la discussione è ancora in corso e la spaccatura è tra chi punta alla riduzione dell’Irpef al ceto medio e chi invece spinge per una nuova rottamazione delle cartelle. Ma stando agli ultimi annunci sembra sempre più vicino l’arrivo di un aumento in busta paga per chi guadagna più di 28mila euro, con la riduzione dell’aliquota dal 35% al 33% che potrebbe arrivare addirittura entro Pasqua.
L’ultima conferma in questa direzione arriva da Letizia Giorgianni, deputata di Fratelli d’Italia in commissione Bilancio alla Camera, in occasione del Cnpr forum. Per Giorganni la riduzione dell’Irpef per il ceto medio dovrebbe arrivare entro le festività pasquali. Per chi salirebbero, quindi, gli stipendi?
Busta paga più alta da Pasqua, le promesse della maggioranza
Per Giorgianni il divario “tra i ceti sociali in Italia è in crescita, influenzato dalla globalizzazione e dall’espansione del settore finanziario europeo, che ha portato a una concentrazione della ricchezza in alcuni settori a scapito di altri”. Ragione per cui servono “misure per ridurre le disuguaglianze”, come il taglio del cuneo fiscale e la riforma dell’Irpef. L’obiettivo per la deputata di Fdi è di “abbassare l’aliquota dello scaglione medio dal 35% al 33%”.
Una proposta sostenuta con forza anche da Forza Italia, con Vito De Palma che sottolinea come sia importante “ridurre la tassazione sul lavoro, proponendo l’abbassamento dell’aliquota dal 35% al 33% per il ceto medio”.
Per chi potrebbero aumentare gli stipendi
Stando a queste dichiarazioni, che fanno seguito a quelle di altri esponenti anche del governo, come il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, e il vicepresidente del Consiglio, Antonio Tajani, l’obiettivo sembra essere quello di ridurre di due punti percentuali l’aliquota Irpef per quello che viene definito ceto medio.
Stiamo parlando di quei lavoratori che percepiscono redditi tra i 28mila e i 50mila euro: attualmente nei loro confronti si applica un’aliquota del 35% che, con l’annunciato – ma ancora tutt’altro che certo – intervento del governo potrebbe scendere di due punti percentuali, al 33%. Inoltre, più volte dalla maggioranza si è parlato anche di portare questa aliquota fino ai 60mila euro di reddito. Oggi sopra i 50mila si applica il 43%, se invece si intervenisse in tal senso tra i 50 e i 60mila euro l’aliquota verrebbe ridotta di dieci punti percentuali, con evidenti benefici sul netto in busta paga.