Busta paga più alta, aumenti di stipendio da 160 euro: ecco per chi

Aumenta la busta paga per un valore medio di 160 euro al mese: ecco per quali lavoratori crescono gli stipendi.

Busta paga più alta, aumenti di stipendio da 160 euro: ecco per chi

Un aumento in busta paga da 160 euro. Questa è la proposta presentata dall’Aran nella riunione di oggi per il rinnovo del contratto collettivo 2022-2024 per le Funzioni centrali. Un aumento di stipendio, quindi, che è stato “consegnato ai sindacati”, come annunciato al termine dell’incontro dal presidente dell’Aran, Antonio Naddeo. 

La proposta prevede infatti anche una bozza con la tabella degli incrementi degli stipendi tabellari sulla retribuzione base: aumenti che assorbono gli acconti erogati dallo Stato nel dicembre 2023 per tutto il 2024, consolidandoli nel contratto collettivo. 

Busta paga più alta, quanto aumentano gli stipendi e per chi

Gli incrementi, sottolinea ancora Naddeo, sono “unici per tutto il comparto: ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici, e permettono di avere risorse residue dall’ammontare complessivo”.

Già nella precedente riunione era stato spiegato ai sindacati che la retribuzione media sarebbe cresciuta di 160 euro, ovvero il 5,74% in più, per tutti e tre i settori, con incrementi stipendiali uguali in valore assoluto. Considerando però che ogni settore ha una retribuzione media diversa, “residuano circa 30 euro medi mensili per tutto il comparto”. 

Il sindacato ha quindi chiesto di fornire nel dettaglio i dati di ogni singolo settore e si tratta di 19 euro residui per i ministeri, 45 per le agenzie fiscali e 58 per gli enti pubblici non economici. Ora, continua, “occorre decidere se fare confluire questi residui in parte sugli incrementi tabellari o solo nella contrattazione decentrata”.

Cgil, Uil e Usb hanno ritenuto insufficienti le risorse previste per il rinnovo del contratto, pur lanciando delle proposte di miglioramento del testo, fa sapere il presidente dell’Aran. Gli incontri riprenderanno a settembre, dopo la pausa estiva, con la trattativa che proseguirà anche sul lavoro agile e sul punto delle relazioni sindacali, oltre che sulla ripartizione delle risorse residue.