La busta paga aumenterà di quasi 200 euro. Ma non per tutti: parliamo, infatti, dei contratti pubblici, quelli dei dipendenti statali. Il rinnovo per il triennio 2022-2024 partirà dal settore della sanità e l’inizio della contrattazione si avvicina dopo che il ministro della Pa, Paolo Zangrillo, ha firmato la direttiva madre, ovvero l’atto comune a tutti i comparti da cui l’Aran partirà per le singole contrattazioni che porteranno poi alla firma degli accordi.
L’ultima manovra ha stanziato circa 8 miliardi per il rinnovo dei contratti dei dipendenti statali e ora inizierà la negoziazione comparto per comparto. Solo una volta iniziato questo processo sarà possibile capire quali sono le risorse a disposizione per ogni settore. Così, quindi, verranno fuori gli importi degli aumenti medi per gli statali.
Busta paga più ricca, di quanto aumentano gli stipendi per gli statali
La manovra ha previsto un aumento delle retribuzioni del 5,8%. Secondo quanto anticipa il Messaggero, dovrebbe voler dire un aumento in busta paga tra i 180 e i 190 euro medi al mese per i lavoratori della pubblica amministrazione. Ma con cifre differenti e che non dipenderanno, come avviene oggi, quasi esclusivamente dall’anzianità lavorativa.
La direttiva madre prevede che nei nuovi contratti diventi centrale il merito, destinando una parte cospicua dei fondi al salario di produttività. Insomma, il ruolo centrale nella distribuzione dei premi e nelle progressioni economiche l’avrà il voto individuale, oltre che quello del blocco in cui lavorano i dipendenti. E meno centrale diventerà la sola anzianità di servizio, rispetto a quanto avviene oggi.
Quindi andranno cambiati i sistemi di valutazione, non dando a tutti i dipendenti la valutazione massima. Proprio gli obiettivi da raggiungere dai dipendenti diventeranno fondamentali e in funzione di questo il ministro Zangrillo ha inviato una lettera alle amministrazione pubbliche per stabilire in fretta questi obiettivi. In vista degli aumenti in busta paga.