E’ bufera per un post contro il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, pubblicato e poi rimosso, nelle ore della crisi di governo, dal capogruppo della Lega al consiglio comunale di Sarzana, nello Spezzino, Emilio Iacopi (nella foto con Matteo Salvini). L’esponente leghista, che è anche un carabiniere, ha definito su Facebook “traditore della patria” il Capo dello Stato. Iacopi, in passato, aveva già definito i comunisti “malati mentali”.
“Siamo di fronte non a una legittima critica politica ma a un caso evidente di ‘vilipendio del Capo dello Stato’. Cioè di un reato assai grave, incompatibile con l’appartenenza all’Arma” ha detto Maurizio Acerbo, segretario nazionale Rifondazione Comunista – Sinistra Europea. “Quanto accaduto – ha aggiunto – rientra nel clima di autoesaltazione dell’estrema destra che circonda Salvini. Non è accettabile che chi porta una divisa insulti in questa maniera le istituzioni democratiche. Se si consentisse che carabinieri, militari, poliziotti di estrema destra possano insultare il Presidente della Repubblica diventeremmo un paese in cui nessun cittadino potrebbe sentirsi al sicuro”.
“Questo signore – aggiunge Acerbo – va perseguito penalmente ma soprattutto va licenziato sulla base delle norme per il personale militare e del pubblico impiego. E non dicano i leghisti che si tratterebbe di un provvedimento eccessivo. Ricordo che una insegnante a Torino è stata licenziata per aver semplicemente gridato contro polizia schierata a protezione di manifestazione neofascista. Se una cosa del genere l’avesse scritta un’insegnante o un dipendente pubblico comunista o dei centri sociali i leghisti avrebbero immediatamente chiesto il licenziamento.
Presenteremo un esposto per evitare che la vicenda venga insabbiata”.