Almeno tre circostanze collegano all’Italia il tunisino Abdesalem Lassoued, l’uomo che ieri sera ha compiuto l’attacco di Bruxelles, uccidendo due cittadini svedesi, e che stamattina è stato fermato a Schaerbeek e freddato dopo un conflitto a fuoco con la polizia belga.
L’attentatore di Bruxelles, Abdesalem Lassoued, era stato identificato dalla Digos di Bologna. Lo aveva sorvegliato anche l’intelligence
Abdesalem Lassoued, secondo quanto è stato riferito dalle autorità belghe e italiane, era sbarcato a Lampedusa nel 2011. Dopo una permanenza in Italia l’attentatore tunisino è andato in Svezia, da dove sembra sia stato espulso. Tornato in Italia, nel 2016, è stato identificato a Bologna dalla Digos come radicalizzato. Lassoued aveva espresso la volontà di aderire alla jihad e partire per combattere. La Questura di Bologna fa sapere che sta svolgendo verifiche e che ogni informazione a proposito dell’uomo sarà oggetto di approfondimenti che saranno riferiti all’autorità giudiziaria.
Nel 2021 il tunisino si era recato anche a Genova
A quanto emerge dall’analisi del suo profilo Facebook, ora oscurato ma al vaglio della Digos, Abdesalem Lassoued nel 2021, in un frame estrapolato da un video, compare, vestito di nero con una folta barba, in piazza della Vittoria a Genova. Secondo gli investigatori, il documento è veritiero e quello ritratto sarebbe proprio il terrorista tunisino. L’ipotesi è che l’attentatore si trovasse lì nell’ambito di un viaggio a tappe in direzione del Nord Europa che in seguito lo ha portato a stabilirsi in Belgio. “Non l’ho conosciuto e ho chiesto in giro ma nessuno che l’abbia conosciuto frequenta la moschea. E lui non è mai venuto in moschea” ha detto all’Ansa l’imam del capoluogo ligure, Husein Salah.
Nello periodo di permanenza in Italia l’attentatore di Bruxelles è stato monitorato anche dall’intelligence. Ora sono in corso indagini per ricostruire eventuali legami tra l’attentatore e cellule terroristiche o altre organizzazioni monitorate nel nostro Paese.