Bruxelles a ferro e fuoco. Fine della corsa per Salah: ferito e arrestato il ricercato numero 1 della strage di Parigi

Dopo quattro mesi dagli attentati di Parigi la sua fuga è finita. Ed è terminata dopo una sorta di Far West che è andato in scena nel cuore dell’Europa. Salah Abdeslam, il ricercato numero uno per le stragi nella capitale francese dello scorso 13 novembre, è stato arrestato a Bruxelles nel corso di una maxioperazione anti-terrorismo nel quartiere di Molenbeek. I primi a riferirlo sono stati i media belgi. Successivamente la notizia è stata confermata dalle forze di polizia. Salah è stato ferito a una gamba. Con lui è stato arrestato anche il complice con cui il terrorista si era asserragliato in un appartamento di Rue des Quatre vents, nel medesimo quartiere di Molenbeek. In questa giornata a dir poco convulsa la polizia belga ha effettuato simultaneamente quattro perquisizioni nella capitale alla caccia dei fuggitivi della sparatoria avvenuta martedì scorso a Forest, altro quartiere di Bruxelles.

LA GIORNATA
Il quartiere Molenbeek è stato chiuso in una operazione di polizia anticipata, dopo la fuga di notizie sul ritrovamento delle impronte di Salah nell’appartamento di Forest. I passanti nella strada hanno sentito le forze speciali al megafono urlare “uscite e arrendetevi”. Le impronte digitali del ricercato numero uno per gli attentati di Parigi, Salah, erano state ritrovate nell’appartamento perquisito dalla polizia a Forest, dove era avvenuta la sparatoria in cui il giorno prima era rimasto ucciso un terrorista.  La Procura non ha però voluto fornire altri dettagli “nell’interesse dell’inchiesta” in corso. Si apre così l’ipotesi che uno dei due uomini in fuga dall’appartemento della rue du Dries, a Forest, possa essere stato Salah. Le impronte digitali, però, non sono databili, quindi non si può sapere a quando queste risalgano. Impronte e tracce di dna di Salah erano infatti già state ritrovate lo scorso 10 dicembre in un altro appartamento servito da covo terroristico perquisito a Schaerbeek, in rue Henri Bergé, dove erano state rinvenute anche tracce di esplosivo usato per fabbricare le cinture dei kamikaze. Il terrorista ucciso a Bruxelles era complice di Salah per le stragi di Parigi.  L’algerino Mohamed Belkaid sarebbe uno dei falsi migranti che Salah Abdeslam andò a prendere in Ungheria e con cui venne controllato alla frontiera austriaca.

GLI ALTRI
L’uomo sarebbe uno dei ricercati per la logistica degli attentati di Parigi sotto la falsa identità di Samir Bouzid, che effettuò un versamento da Bruxelles alla cugina di Abdelhamid Abaaoud, Hasna Ait Boulahcen, rimasti uccisi entrambi nel raid a Saint-Denis. Questa, almeno, la ricostruzione riferita dalla tv pubblica belga Rtbf. Nelle prossime settimane, ad ogni modo, le indagini continueranno a tamburo battente per ricostruire tutti i dettagli di una fuga durata quattro mesi. Molti, del resto, sono i particolari da dover ricostruire, soprattutto per capire su quali e quante coperture il fuggitivo ha potuto fare affidamento. E il lavoro di ricostruzione non sarà facile.