“Usciremo dall’Unione solo quando saremo pronti”. Così il Cancelliere dello Scacchiere della Gran Bretagna, George Osborne. Sa e ammette che il “Leave” porterà “ancora volatilità sui mercati”. Ma nel suo primo discorso pubblico dopo il referendum, Osborne ha un obiettivo: rassicurare i mercati. Perciò la ammissione sulla instabilità finanziaria è accompagnata da due rassicurazioni. La prima è puramente economica: “La Gran Bretagna ha un’economia abbastanza forte e solida da poter affrontare la sfida”, dice il conservatore. Ma non basta. E allora, rivolgendosi a questo punto non più solo alle borse ma anche ai vertici europei, sottolinea: “Attiveremo l’articolo 50 solo quando saremo pronti”.
Intanto ora bisogna pensare al dopo-Cameron. Entro tre mesi, infatti, scatteranno le dimissioni già annunciate da David Cameron e al congresso di ottobre il partito conservatore individuerà il nuovo primo ministro. E Osborne sarebbe “furioso” per il comportamento dell’ex sindaco di Londra Boris Johnson e dell’altro leader dei Tories Michael Gove, capi dei ribelli euroscettici, e ora starebbe valutando di candidarsi lui stesso alla leadership. È quindi probabile che la richiesta di exit non scatti prima dell’autunno e le dichiarazioni di Osborne lo confermano: “Nei prossimi giorni non ci sarà una navigazione tranquilla – ha spiegato – e i nostri conti pubblici soffriranno per la decisione di uscire dall’Unione europea ma le nuove misure fiscali non potranno essere attuate fino a quando non avremo un nuovo premier in autunno”. Il presidente della Commissione europea aveva invece auspicato una “uscita rapida”.
Ma intanto Parigi e Berlino la pensano diversamente e si dicono d’accordo sul fatto che si debba “agire velocemente” e in maniera decisa sulla messa in atto dell’uscita della Gran Bretagna dall’Ue. Lo ha affermato il ministro francese delle Finanze Michel Sapin a France 2. “Abbiamo temperamenti differenti, tutti conosciamo bene il modo in cui i tedeschi cercano di ragionare seriamente, e hanno ragione”, ha aggiunto. Ma “non c’è alcuna differenza tra Francia e Germania sulla domanda d’attualità: la Gran Bretagna deve andare in fretta? Sì. Londra ha votato, ha votato per il Brexit, il Brexit si deve mettere in atto fin da adesso”.